sabato 15 settembre 2018

IT 24 SET 2018


1.        “Siamo vere immagini della Madonna”
Dalle Lettere di Madre Mazzarello
Siamo invitate a entrare nel cuore della Madre, nella vita semplice di una donna che ha saputo lasciare lo spazio allo Spirito perché sia Lui a trasformala, a irrompere nella sua vita con i suoi doni, come ha fatto in Maria. È alla scuola di Maria che Madre Mazzarello è cresciuta in santità e sapienza. Percorrendo la vita di Madre Mazzarello, scopriamo i tratti caratteristici della Madonna,
impressi nella sua vita dal rapporto così semplice e famigliare che aveva con Lei. Con molta semplicità e concretezza, Maria Domenica ha modellato la propria vita secondo quella di Maria, con una relazione filiale e fiduciosa, che la portava spesso a invocarla e ad esortare le suore e le ragazze ad avere piena confidenza in Maria, a vivere e lavorare alla sua presenza (cf L 20, 27). Invitava le suore a coltivare le virtù per imitare Maria (cf L 29) e a farla conoscere ed amare dalle ragazze (cf L47). Amava ripetere: “siamo vere immagini della Madonna” (Cronistoria III 216).
Approssimandosi la festa dell’Immacolata, Madre Mazzarello insisteva nella preparazione del cuore, per vivere la novena con tutto il fervore possibile e con semplicità diceva: “Bisogna che piantiamo dei bei fiori nel nostro cuore per poi fare un bel mazzo da presentare alla carissima mamma Maria SS. Bisogna che in questi giorni che ancora ci rimangono, ci esercitiamo proprio in tutte le virtù, ma specialmente nell'obbedienza e nella mortificazione. Non lasciamo passare nessuna occasione senza mortificarci in qualche cosa, soprattutto mortifichiamo la nostra volontà, siamo esatte nell'osservanza delle nostre Sante Regole. Facciamo tutte le mattine la Comunione con fervore” (L 27).
Madre Mazzarello aveva la certezza che la Madonna sarebbe stata contenta delle sue figlie e che avrebbero ottenuto da Gesù la grazia di essere sante, se avessero vissuto l’impegno della vera umiltà e carità, sopportando i propri difetti a vicenda, ed esercitandosi di più nelle opere di pietà (cf L 52).
“A TE LE AFFIDO” ha sentito Madre Mazzarello quando passava un giorno per la collinetta di Borgoalto, quando le parve di vedersi di fronte un gran caseggiato con tutta l’apparenza di un collegio di numerose giovanette (cf Cronistoria v 1 pp. 96-98.). Maria che le affida le sue figlie, le bambine, le ragazze, la missione in mezzo a loro. Sia per Don Bosco che per Madre Mazzarello la missione è quella di “custodire” quanto Dio stesso affida. Oggi l’“a te le affido” grida fortemente nella voce della Chiesa, con il Sinodo dei Vescovi che ci grida nuovamente “a te le affidiamo”! A te comunità educante: ascoltate e accompagnate i giovani! Che loro possano sentirsi accolti, custoditi e integrati nella comunità e possiate camminare con loro verso la santità.
Per riflettere e pregare:

·       Ho cercato di vivere qualche atteggiamento di Maria, in modo che ogni sera lei possa dirmi: “Figlia mia, sono contenta di te”?
·       Sento il grido dei bambini e giovani che mi dicono: “prenditi cura di me” perché sono parte della missione che la Madonna ha lasciato alle FMA con l’“a te le affido” in Borgoalto?
·       Esercizio spirituale: mi siedo accanto a Maria e con semplicità percorro il mese e cerco di offrire a Lei i bei fiori di buoni atteggiamenti che ho coltivato nel mio cuore. Prendo l’abitudine di chiedere a Maria, nei momenti di fatica nella missione, un cuore di madre.  

Maria Ausiliatrice, aiutaci ad essere, come Madre Mazzarello, donne di profonda interiorità, donne sapienti, ausiliatrici in mezzo ai giovani, trasformando tutta la nostra vita in un dono per gli altri. Amen.

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