Trasformate
dall’incontro con Maria
OTTOBRE 2015
1. cosa
significa affidarsi?
«Noi sentiamo Maria
presente nella nostra vita e ci affidiamo totalmente a Lei», afferma
l’articolo 4 delle nostre Costituzioni. Ogni nostra giornata, inoltre, inizia
con un atto esplicito di affidamento a Maria. L’espressione «atto di
affidamento» ci aiuta a comprendere che non si tratta semplicemente di
«recitare una preghiera», ma di un «fare» che, per essere autentico, richiede
determinate condizioni, o disposizioni interiori, e comporta delle conseguenze
concrete nella vita.
Cos’è che «facciamo», o
che dovremmo fare, affidandoci a Maria? Nell’atto di affidamento noi
consegniamo nelle mani di Maria la nostra vita, la nostra vocazione e tutto ciò
che abbiamo di più caro. Lo facciamo perché abbiamo maturato la certezza che
lei è l’«aiuto potente» e che sotto la sua protezione possiamo sentirci al
sicuro. Suor Maria Romero esprime efficacemente questa disposizione interiore
quando, in calce ad un immaginetta della Madonna inviata a suor Clelia
Genghini, in cui si vede una bambina in braccio a Maria sul lato opposto nel
quale si trova il piccolo Gesù, scrive: «Eccomi qui, piccola e bimba, nelle
braccia della Madre vicino a Gesù».
Infanzia spirituale e
filialità mariana, infatti, sono esperienze intimamente legate tra loro e
costituiscono il presupposto necessario per poter essere come Maria
«ausiliatrici» dei giovani (cf Mt 18,1-3). Dall’abbandono fiducioso alla
protezione e alla guida della nostra Madre del Cielo, infatti, nasce in noi la
disponibilità ad accogliere, momento per momento, ciò che Dio ci chiede attraverso
le persone che incontriamo e le situazioni in cui ci troviamo. Soprattutto,
matura in noi un atteggiamento di disponibilità continua alla conversione, una
speciale docilità all’azione dello Spirito Santo, che permette a Dio di
lavorare in noi per conformarci, anche attraverso la rinuncia e l’accettazione
della sofferenza, a Gesù per le mani di Maria.
La verifica
dell’autenticità del nostro affidarci a Maria non è difficile: se siamo
ansiose, facilmente irritabili, se tendiamo a controllare tutto e tutti e
fatichiamo a rinunciare alle nostre opinioni e convinzioni, se siamo incapaci
di obbedire alle superiore, se rimuginiamo a lungo i torti subiti e siamo
incapaci di perdono, questi sono tutti segni che stiamo ancora tenendo la
nostra vita strettamente nelle nostre mani. Nella misura in cui lasceremo la
presa e impareremo a consegnare davvero tutto a Maria, vigilando per non
riprendere indietro nulla di ciò che abbiamo donato, allora sentiremo nascere
in noi energie spirituali nuove e ci scopriremo capaci di vivere la carità,
l’umiltà, la pazienza, così come le ha vissute Maria.
Un piccolo «esercizio
spirituale» per crescere nella consegna all’Ausiliatrice: nel corso della giornata,
quando mi sento prendere dall’ansia, dall’impazienza o dallo scoraggiamento,
provo a rinnovare con fede l’atto di affidamento del mattino, ripetendo
interiormente una giaculatoria mariana o un Ave Maria.
Grazie, da oggi anche io mi affiderò ogni mattino a Maria e in ogni momento triste e difficile della giornata...grazie di cuore!!
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