giovedì 24 marzo 2016

Venerdì Santo è il 25 marzo... una coincidenza luminosa!

Anche se la festa liturgica dell'annunciazione è stata spostata, per quest'anno, al 4 aprile, non possiamo non fermarci a contemplare la mirabile corrispondenza tra questi due misteri: il sì di Maria all'annuncio dell'Angelo e il sì di Gesù alla morte di Croce.

Ci lasciamo aiutare da un dipinto, non molto noto, del Tintoretto, in cui l'autore sembra aver volutamente sovrapposto due scene: l'annuncio a Maria e la deposizione del Signore.


Se proviamo, con l'aiuto dell'immaginazione, a togliere il corpo di Gesù dalla scena, ci troviamo infatti di fronte ad una rappresentazione classica dell'annunciazione: Maria, inginocchiata, china il capo in segno ad un tempo di umiltà e di assenso di fronte all'Angelo che a lei si rivolge.

L'Angelo, tuttavia, non porta in mano un giglio, simbolo del concepimento verginale, nè un cartiglio con impresse le parole dell'annuncio. L'Angelo regge il braccio destro, senza vita, di Gesù, la cui mano indica la Madre con un gesto familiare. Il corpo del Cristo appena spirato, infatti, appare incredibilmente simile al corpo dell'Adamo appena creato che Michelangelo ha dipinto sul soffitto della Sistina. La mano del Cristo, però, non ripete il gesto di Adamo, ma quello del suo Creatore.

Di cosa si tratta allora, in questo quadro? Si tratta della creazione della Nuova Eva, Maria, che viene tratta dal costato aperto del Nuovo Adamo, il Cristo, addormentato. Come insegna, infatti, il dogma dell'Immacolata Concezione, se Maria ha potuto dire il suo sì pieno al progetto di Dio, ciò non è stato merito suo, ma un frutto anticipato della passione del Figlio. Maria, inoltre, nella stanzetta di Nazaret, non ha detto sì soltanto all'incarnazione, ma, in un atto di piena fiducia ed abbandono, si è detta serva del Signore, cioè disponibile a tutto, anche a dover assistere all'ingiusta ed orribile morte di croce del suo unico figlio.

Ma non è ancora tutto: Maria, la Nuova Eva, ai piedi della Croce rappresente in persona l'inizio della Chiesa e, in questa veste, non soltanto assiste alla morte di Gesù, ma acconsente al suo sacrificio, lo offre a nome di tutta la Creazione al Padre per la nostra Salvezza.

Stiamo con Maria ai piedi di Gesù, in questo Venerdì Santo: più staremo vicine a Lei, più efficacemente e rapidamente saremo rigenerate nel sangue e nello Spirito di Gesù e, rese immacolate, potremo offrire anche noi, con lei, sacrifici di lode, d'amore e di dolore, graditi al Padre!

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