La FMA alla Scuola di Maria (art. 7
La Vergine col Bambino e San Giovannino Battista è
un tema iconografico tipico dell'arte cristiana. Tra la fine del XV e l'inizio
del XVI secolo, la questione ha ricevuto l'attenzione dei maestri italiani:
Sandro Botticelli, Leonardo da Vinci, Raffaello Sanzio e Michelangelo
Buonarroti. In questo dipinto di Raffaello, possiamo vedere come Maria si
prende cura dei due bambini: tenera e dolce esprime la sua maternità verso
entrambi. Allo stesso tempo, possiamo riconoscere in Giovannino Battista la
totale fiducia in Maria e la pia ammirazione per Gesù. Ricordiamo che Giovanni
il Battista è stato il primo a percepire la presenza divina di Gesù in Maria
per opera dello Spirito Santo: la sua mamma Elisabetta se ne rese conto quando
lui le sussultò
nel grembo! Elisabetta ne fu "contagiata" e fu piena di
Spirito Santo, così come Luca ci racconta (1,
41-44).
Il Signore ha potuto fare grandi cose in Maria
perché è una donna che ascolta la Sua
Parola, senza nessuna resistenza
alla sua volontà e pienamente
disponibile a collaborare alla missione salvifica come corredentrice con
Gesù. La dottrina della Chiesa[1] ci ha mostrato come Maria è stata quello strumento
essenziale ed è diventata il nostro modello di credenti e la nostra Madre che
ci accompagna, si prende cura, orienta.
E noi, come FMA, siamo privilegiate perché il
nostro Istituto è di Maria, noi siamo le sue figlie, come ha spiegato suor Anita
Deleidi: “L'Istituto è nato come espressione autentica, viva, concreta,
ecclesiale della devozione mariana di un santo come don Bosco per cui Maria non era solo oggetto di
venerazione e di fede, ma esperienza
vitale, realtà, persona viva e operante che, da quando
si introdusse nella sua vita non cessò
di illuminarne il cammino, di
ispirarne l'azione, di sostenerne lo
sforzo, di coadiuvarne in ogni modo,
anche con interventi straordinari” [2].
Il sogno dei 9 anni segna l'inizio di questo
rapporto personale con Maria, ma anche la "apertura" della
"Scuola di Maria". Quando in quel sogno Giovannino Bosco si sente
terribilmente smarrito e confuso da ciò che gli veniva chiesto, è Gesù stesso
che lo calma con le seguenti parole: - Io
ti darò la maestra, sotto alla cui disciplina puoi diventare sapiente, e senza
cui ogni sapienza diviene stoltezza. Gesù aveva già fatto esperienza,
Gesù fu il primo "allievo" di Maria e ora offre la stessa possibilità
a Giovannino Bosco e in lui, a tutti i salesiani e a tutte salesiane di ieri,
oggi e domani.
Gesù è chiaro - siamo in grado di essere esperti in
cucito, cucina, tecnologia, sport ... avere molti titoli, dottorati, master...
essere grandi artisti della pittura, musica, teatro... - senza Maria tutto
questo è una sciocchezza ... perché ci manca la vera formazione che è opera dello Spirito Santo e
che richiede il nostro ascolto, docilità,
collaborazione. E questa formazione, come indica l'articolo 79 delle nostre
Costituzioni, è nella Scuola di Maria,
solo lì integriamo la conoscenza del mondo,
con la sapienza di Dio, per essere FMA integrate, incentrate nel "Da mihi animas, cetera tolle
".
A questo punto,
dovremmo scoprire in noi stesse se davvero siamo entrate pienamente in questa Scuola,
o se ancora manteniamo posizioni che ostacolano l'eccellenza del discepolato,
che richiede la conversione personale. Ad esempio, il limitarci ad una
conoscenza teorica di Maria: potremmo anche essere grandi mariologhe, ma non
avere nessuna relazione con Lei; o essere grandi "fan" di Maria, sue zelatrici
in Facebook, Twitter, WhatsApp, YouTube, e-mail..., ciò nonostante, confinate
in un'emotività superficiale; o potremmo avere una relazione con Maria quasi
unilaterale, confinata alle richieste e alle preghiere con cui ci rivolgiamo a
Lei.
Entrare nella sua Scuola è molto più di tutto
questo, significa lasciarsi coinvolgere nelle dinamiche della fede per scoprire
la presenza viva di Maria e il suo aiuto
per orientare decisamente la nostra vita a Cristo. Con gli
atteggiamenti di Maria lo Spirito Santo può modellare, in ciascuna di noi, il
sogno che Dio Padre ha di conformarci al suo Figlio, nello stile salesiano.
Il vantaggio che abbiamo è che si tratta di una
"scuola", vale a dire, compagni che ci hanno preceduto, che sono
uniti noi e altri che ci seguiranno. Don Bosco, Madre Mazzarello e molte FMA ci
possono mostrare con la loro vita cosa significa stare alla scuola di Maria, che
cosa significa lasciare che Lei sia la Madre
ed Educatrice della nostra vocazione salesiana. Solo allora anche noi
potremo essere educatrici salesiane per le nuove generazioni, come spiega chiaramente
suor Piera Cavaglià:
“Contro le sempre insorgenti tentazioni di relegare Maria
nella sfera del privato, del devozionalismo sterile o della vana credulità, la
riscoperta di Maria, Madre che coopera alla rigenerazione e alla formazione dei
suoi figli, risulterà feconda di prospettive e di nuovi traguardi spirituali e
pedagogici. Maria con la sua sapienza di maestra e di guida continuerà a
svelare alle Figlie di Maria Ausiliatrice, come già a don Bosco, le modalità
più efficaci per evangelizzare la cultura giovanile oggi”[3].
CI
DOMANDIAMO
Leggiamo i due primi
paragrafi dell'articolo 79 delle nostre Costituzioni alla luce della riflessione
che abbiamo fatto.
v
Quali dei miei atteggiamenti possono indicare agli altri che
già sono entrata nella Scuola di Maria?
v
Mi sono chiesta se davvero Maria è per me "Madre e
Maestra della mia vocazione salesiana"?
v
Leggo le biografie di don Bosco, di Madre Mazzarello, di
tante FMA che sono state vere discepole di Maria per imparare da loro?
v
Chi è Maria per me: una teoria, una compensazione affettiva,
una "risoluzione dei problemi", UNA PRESENZA VIVA?
v
Solo la presenza di Maria piena di Spirito Santo è il tempio
vivente di Gesù, che ha fatto sussultare di gioia Giovannino Battista e ha contagiato
Elisabetta con questo spirito di amore... Così dovrebbe essere nella mia vita
con Maria: piena di Spirito Santo, danzando con la gioia di aver ascoltato il
Signore, per essermi lasciata plasmare dal suo Spirito, per essere un aiuto
attivo nel Regno del suo Figlio, come felice FMA!
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