riscoprire ed assumere quotidianamente la nostra identità filiale[1]
Novena dell’Immacolata 29 novembre-7 dicembre 2016
Introduzione
L’articolo 44 delle Costituzioni ci ricorda che «Maria,
madre di Dio e della Chiesa è attivamente presente nella nostra vita e nella
storia dell’Istituto. Fidandoci della parola di don Bosco: “È Maria che ci
guida”, coltiveremo per lei un amore riconoscente e filiale e ci impegneremo a
trasmetterlo alle giovani e i giovani». Durante questa novena, vogliamo
metterci alla scuola di Maria, Figlia prediletta del Padre per imparare da lei
la filialità e assumere la nostra identità filiale nella vita quotidiana.
(Seguiremo un
percorso scandito in tre tappe, suggerite possibilmente per il momento mariano
della nostra preghiera del mattino.[2]
Ogni tappa, a sua volta, è articolata in tre momenti che ci permettono di
riflettere, pregare e impegnarci.
È auspicabile riprendere l’impegno durante l’esame di coscienza della sera
in modo da verificare quotidianamente il percorso. Si consiglia, se possibile,
di leggere nella sua integralità il contributo ispiratore della novena, offerto
in allegato.
Ogni comunità potrà cercare anche un tempo opportuno per una condivisione
comunitaria sulla tematica della novena.
L’introduzione,
suggerita all’inizio di ogni tappa, può essere letta e commentata alla buona
notte del giorno prima).
Prima tappa: Contempliamo Maria specchio della nostra identità filiale
(Il testo
potrebbe servire per motivare il cammino di questa tappa ed essere letto alla
Buona notte del giorno precedente)
A conclusione dell’Enciclica “Deus caritas est”, Benedetto XVI invita la Chiesa a guardare Maria,
madre del Signore come “specchio di ogni santità”. Parafrasando il Pontefice, durante
questa novena, vogliamo confrontarci con Maria, contemplandola quale specchio
della nostra identità filiale.
L’identità si costruisce nell’interazione con l’altro e
costituisce il presupposto di ogni rapporto fecondo. Da questa prospettiva,
affermare che Maria è lo specchio della nostra identità è un invito a
rispecchiarci in lei per riconoscerci, ritrovarci come cristiani e riprodurre
nell’oggi i suoi tratti filiali. Per noi Figlie di Maria Ausiliatrice è una
chiamata a confrontarci con lei in quanto figlie, sorelle e madri. Filialità, fraternità/sororità e maternità sono tre dimensioni tipicamente relazionali che rimandano
essenzialmente alla nostra identità carismatica a servizio delle giovani
generazioni. Si tratta in fondo di prendere profondamente coscienza e di
assumere la nostra esistenza e vocazione filiale con tutte le sue implicanze.
29 novembre
Per
riscoprire (potrebbe servire come introduzione all’Angelus
durante la novena)
Con Maria e come Maria riconosciamoci figlie e figli del Padre
Come
“figlia prediletta”, Maria invita la persona umana ad accogliere la paternità
di Dio e di conseguenza a riconoscere la propria identità filiale. In questo
senso, invocare Dio come Padre è ritrovarsi come persona creata a immagine del
Figlio e ricreata in Lui come figlia del Padre. Ciò implica la capacità di
«vivere sentimenti di dipendenza, di gratitudine, di obbedienza. Essere figlio
non è altro che la risposta gioiosa e piena di amore a un Amore che ci
precede».
La
filialità della giovane donna di Nazareth, offre a noi la capacità di
rispondere nella libertà della fede all’appello divino. Maria, come «donna
libera e responsabile nel rispondere prontamente al momento dell’annunciazione,
rivela la vocazione ultima della persona umana: la comunione dialogante e
amante con Dio Padre, per mezzo del Figlio nello Spirito».
Inoltre,
la sua esperienza filiale fa riscoprire a ogni persona la sua identità di
creatura redenta da Cristo nella gratuità totale. In questo modo, Ella, la
nuova figlia di Sion, la piena di grazia, costituisce per l’umanità un esempio
di persona pienamente compiuta perché ricreata. Pertanto, Maria riconsegna
all’umanità la creazione, sia come spazio di vita da custodire e non da
abusare, sia come luogo di lode a Dio e di servizio ai fratelli.
Breve momento di silenzio
Per pregare
Contempliamo il mistero dell’incarnazione del Figlio di
Dio con il saluto dell’Angelo alla vergine Maria specchio della nostra identità
filiale:
Preghiera
dell’Angelus recitata o cantata a scelta
A Maria, figlia prediletta del Padre, affidiamo il nostro
impegno di assumere la nostra identità filiale nel quotidiano.
Preghiera di Affidamento (per tutti i giorni
della novena)
Vergine Immacolata
Ausiliatrice,
A Te, Figlia prediletta del Padre,
Madre di Gesù e Madre Nostra,
ci affidiamo con fiducia e amore filiale.
A Te, Figlia prediletta del Padre,
Madre di Gesù e Madre Nostra,
ci affidiamo con fiducia e amore filiale.
Tu Immacolata, Tutta Bella!
Ti contempliamo Maria specchio della nostra identità filiale.
Ti contempliamo Maria specchio della nostra identità filiale.
Suscita in noi, un rinnovato impegno per assumere
le esigenze della nostra identità filiale.
Con te e come te ci riconosciamo figlie del Padre.
Con te e come te ci riconosciamo figlie del Padre.
Insegnaci a vivere la fraternità
Valorizzando il legame con tutte le creature.
Tu Immacolata, Tutta pura!
In te riscopriamo la fecondità della vita filiale.
In te riscopriamo la fecondità della vita filiale.
Vergine, discepola del Figlio, alla tua scuola
rinnoviamo la nostra consacrazione al Signore;
aiutaci a vivere la radicalità dei
consigli evangelici
per essere come te testimoni della vita filiale.
Tu Immacolata, piena di grazia!
In Te contempliamo l’icona materna della vita filiale.
In Te contempliamo l’icona materna della vita filiale.
Fa che assumiamo la maternità come dono e compito
per essere grembo che custodisce la vita,
per essere grembo che custodisce la vita,
casa ospitale e accogliente per i giovani,
per le sorelle e per tutte le persone che incrociamo sul cammino della
vita.
Tu Immacolata, Ausiliatrice!
In te troviamo la Maestra e la guida.
In te troviamo la Maestra e la guida.
Aiutaci a interiorizzare quei tratti filiali
Che ci spingono ad essere perseveranti nella preghiera,
intensificando la nostra comunione con il Padre
e ci aprono a Cristo presente nei fratelli e in ogni altra realtà.
Tu Immacolata e Madre,
Educatrice di Gesù e dei cristiani.
Educatrice di Gesù e dei cristiani.
Ci mettiamo alla tua scuola per lasciarsi educare
e imparare ad educare alla vita di preghiera, alla comunione e al servizio
per essere il riflesso del tuo volto filiale
nelle comunità educanti, nella Famiglia Salesiana,
nella Chiesa e nella società.
nelle comunità educanti, nella Famiglia Salesiana,
nella Chiesa e nella società.
Amen
Per vivere
Oggi, cercherò un momento durante
la giornata per ripensare alla paternità di Dio, per ringraziare il Padre del
dono di essere stata scelta fin all’eternità ad essere figlia nel Figlio.
30 novembre
Per riscoprire (potrebbe servire come introduzione all’Angelus durante la novena)
Con Maria e come Maria, assumiamo
la fraternità
Come
figli dello stesso Padre, formiamo un’unica famiglia. La filialità è, dunque,
il presupposto e il fondamento della relazione fraterna perché non si può
essere sorella/fratello senza essere figlia o figlio. Ciò implica la capacità
di superare le barriere per vivere in forma credibile l’amore e la solidarietà
fraterna.
In questo modo la filialità di Maria, come quella di
Gesù, coinvolge tutta la vita, non come una realtà a parte, ma come il modo più
umano e più religioso di vivere la vita. Pertanto, Maria come prima sorella ci
insegna ad assumere la fraternità come dono e compito. Da lei si può imparare ad essere sorella e fratello
capaci di creare, pur con fatica, il vero clima di famiglia dove ciascuno
cerca di accogliere sempre l’altro con rispetto, stima e comprensione, in
atteggiamento di dialogo aperto e familiare, di benevolenza, di vera e fraterna
amicizia. Con Lei si può edificare una famiglia che valorizza quanto ciascuno
dona e gli consente di dare il meglio di sé per costruire giorno dopo giorno la
casa-comunione.
Breve momento di silenzio
Per pregare (potrebbe servire come introduzione
all’angelus durante la novena)
Contempliamo il mistero dell’incarnazione del Figlio di
Dio con il saluto dell’Angelo alla Vergine, Maria, specchio della nostra
identità filiale:
Preghiera
dell’Angelus recitata o cantata, a scelta
A Maria figlia prediletta del Padre, affidiamo il nostro
impegno di assumere la nostra identità filiale nel quotidiano.
Preghiera di Affidamento (del primo giorno)
Per vivere
In un momento di preghiera personale, rievoco la mia
esperienza di vita fraterna, ringrazio il Padre per tutte le persone che mi ha
dato come sorelle e fratelli, prego per coloro con cui faccio fatica a vivere
la fraternità. Cerco oggi di compiere un gesto che traduce il mio impegno di
assumere come Maria la fraternità nel quotidiano.
1 dicembre
Per riscoprire (potrebbe servire come introduzione all’Angelus durante la novena)
Con Maria e come Maria madre del Figlio, impariamo la
maternità
Nella
prospettiva filiale, Maternità e filialità sono realtà talmente collegate da
consentirci di affermare che Maria è figlia per divenire madre e, divenendo
madre, realizza compiutamente la sua filialità
Le parole di
Gesù sulla croce: “Donna, ecco tuo
figlio!”, e al discepolo: “Ecco tua
madre!”, vengono a confermare la singolarità e l’universalità di questa
maternità decisamente nuova in quanto passa da una maternità fisica ad una
maternità spirituale. Gesù sulla croce sembra invitare sua madre addolorata a
deporre il dolore per riscoprire la sua maternità più autentica, la sua
capacità di amore. È un invito a vivere la vocazione materna come una risorsa
per proteggere, custodire, rigenerare e far rifiorire la vita dove prevale la
morte. Maria sotto la croce, in ascolto del Figlio, impara la maternità
ospitale e rigenerativa.
Da lei si
può apprendere ad essere spazio accogliente per i giovani; si può apprendere la
maternità ferita dalle sofferenze del nostro mondo, ma generante perché accolta
con amore. Ella è madre perché genera la nostra identità di figlia, sorella e
madre e ci invita ad accogliere come lei la maternità come dono.
Breve momento di silenzio
Per pregare (potrebbe servire come introduzione
all’angelus durante la novena)
Contempliamo il mistero dell’incarnazione del Figlio di
Dio con il saluto dell’Angelo alla vergine Maria, specchio della nostra
identità filiale:
Preghiera
dell’Angelus recitata o cantata a scelta
A Maria figlia prediletta del Padre, affidiamo il nostro
impegno di assumere la nostra identità filiale nel quotidiano.
Preghiera di Affidamento (del primo giorno)
Per vivere
Oggi alla scuola di Maria sotto la Croce, farò della mia
giornata uno spazio accogliente per i giovani, le sorelle e tutte le persone
che incrocerò sul mio cammino.
Seconda tappa: Con Maria riscopriamo la fecondità della vita filiale
(Questa
introduzione potrebbe servire per motivare il cammino di questa tappa e
potrebbe essere letta alla Buona notte del giorno precedente)
La sorella o
il fratello, che trova in Maria la sorella
maggiore per vivere il discepolato alla sequela di Cristo, la segue vivendo
i suoi stessi sentimenti per collaborare a costruire insieme la famiglia del
Figlio suo. Ella mostra in tal modo la
fecondità della vita filiale, il fatto cioè che la vita filiale non è la pura
accoglienza passiva di un dono di grazia del tutto estraneo alla persona, ma è
lo sbocciare sovrabbondante della grazia nel sempre rinnovato “eccomi” del
figlio dinanzi al Padre».
Se ancora
oggi le difficoltà relazionali continuano ad essere il problema maggiore delle
famiglie, delle comunità di vita consacrata, delle convivenze sociali, è segno
che siamo ancora lontani dall’incarnare la realtà filiale. Per questo, occorre
avere il coraggio di una sana e realistica verifica e l’audacia della ricerca
di strategie adeguate per migliorare la situazione. La strada è chiara per chi
non accetta la sterilità e decide di vivere la fecondità di madre/padre. Maria
di Nazareth, donna di relazioni feconde, ci insegna la via della maternità
feconda.
Breve momento di silenzio
2 dicembre
Per riscoprire (potrebbe servire come introduzione all’Angelus durante la novena)
Con Maria alla scuola del figlio riscopriamo il senso
profondo del discepolato
Nella relazione così coinvolgente, appresa da Maria
figlia, sorella e madre, si può trovare il senso profondo dei consigli
evangelici e imparare da lei, prima discepola, ad abbandonarsi nella fede
all’amore esclusivo del Padre alla sequela del Figlio. Maria, infatti, è certa
che Dio Padre l’ha pensata con amore dall’eternità; ciò suscita in lei quella
fiducia/abbandono filiale che le consente di rispondere «sì» all’annuncio
dell’Angelo. La povertà/piccolezza è accolta e vissuta con serenità perché
proprio nel suo essere povero, ella scopre il motivo della predilezione del
Padre e per questo risponde con sentimenti di lode, di gratitudine e di amore.
Breve momento di silenzio
Per pregare (potrebbe servire come introduzione
all’angelus durante la novena)
Contempliamo il mistero dell’incarnazione del Figlio di
Dio con il saluto dell’Angelo alla vergine, Maria icona materna della vita filiale:
Preghiera
dell’Angelus recitata o cantata a scelta
A Maria figlia prediletta del Padre, affidiamo il nostro
impegno di assumere la nostra identità filiale nel quotidiano.
Preghiera di Affidamento (del primo giorno)
Per vivere
Oggi alla scuola di Maria discepola del Figlio,
rinnoviamo la nostra consacrazione al Signore e ci impegniamo a vivere nell’umiltà
“l’eccomi!” e il “vado io!”.
3 dicembre
Per riscoprire (potrebbe servire come introduzione all’Angelus durante la novena)
Contempliamo Maria come madre che accoglie e si fa accogliere dal figlio
La consegna
del discepolo a Maria e di Maria al discepolo aiuta a capire il valore della
maternità/filialità come dono, e il potere dell’accoglienza reciproca. Secondo
Ronchi, il principio mariologico dice che il criterio dell’accoglienza entra
nella struttura stessa dell’esperienza cristiana: «a quanti l’hanno accolto ha
dato il potere di diventare figli di Dio» (Gv
1,12).
Queste
annotazioni stimolano ad accogliere Maria come madre e come dice Ronchi, accoglierla con il discepolo per ritrovare la
nostra identità: «Il discepolo la prese con sé, tra i suoi beni preziosi.
Evento che orienta ogni discepolo. Giovanni stabilisce il paradigma del nostro
atteggiamento verso Maria. Non si tratta per Maria di ricevere protezione e
ospitalità in casa dei discepoli: è lei che viene come ricchezza in deposito
nelle case, come identità nella tua ricerca d’identità. Prendila tra le cose
che ti dicono chi sei, lei è la tua definizione; prendila tra le cose più tue.
Tu sei come Maria, persona annunciata; sei come Maria, casa di Dio; sei come
Maria credente gioiosa; sei come lei, datore di vino e di gioia; sei come lei
maternità ferita e generante; sei come lei, madre di Cristo e madre di infiniti
figli. Tua identità. Maria è madre perché dice e genera la tua identità di
credente».
Breve momento di silenzio
Per pregare (potrebbe servire come introduzione
all’angelus durante la novena)
Contempliamo il mistero dell’incarnazione del Figlio di
Dio con il saluto dell’Angelo alla vergine Maria icona materna della vita filiale:
Preghiera
dell’Angelus recitata o cantata a scelta
A Maria figlia prediletta del Padre, affidiamo il nostro
impegno di assumere la nostra identità filiale nel quotidiano.
Preghiera di Affidamento (del primo giorno)
Per vivere
Oggi faccio l’esercizio di accogliere Maria come Giovanni.
Imparo da Lei ad essere Madre per tutte le persone che incontrerò durante la
giornata.
4 dicembre
Per riscoprire (potrebbe servire come introduzione all’Angelus durante la novena)
Essere il riflesso del volto filiale di Maria
Essere il
riflesso del volto filiale di Maria è essere testimone della sua vita filiale.
Il credente che si impegna ad essere riflesso del volto filiale di Maria quale
“figlia prediletta”, è una persona interiormente unificata non da se stessa, ma
dalla potenza dello Spirito. È capace di vivere in profonda comunione con il
Padre facendo della sua volontà l’unica gloria. In questo senso, la persona
unificata non si sente mai sola e smarita, perché si sa figlia, mai abbandonata
né rigettata, anzi scelta e benedetta dal Padre fin dalla creazione del mondo.
«Da qui scaturisce il vivo sentimento della provvidenza del Padre, che ha cura
di tutti i suoi figli (cf Mt 6,25-34;
1Pt 5,6) chiamandoli secondo il suo
disegno alla gloria (cf Rm 8,28-30)».
In questo
senso, la via mariana della testimonianza è quella del dono totale di sé
associandosi nell’offerta del Figlio fino alla croce. Ai piedi della croce
Maria insegna la forza e il coraggio di chi non ha avuto sconti sul prezzo
della sofferenza. Insegna come si vive il tempo della croce, come si sta ai
piedi delle infinite croci dove Cristo è ancora crocifisso nei suoi fratelli.
Il credente che viene educato alla testimonianza filiale secondo la via
mariana, raggiunge la consapevolezza che il «Signore proteggerà sempre i suoi
figli, ma non dalla sofferenza, bensì nella sofferenza. Come ha protetto Gesù
il suo figlio non dalla morte, ma nella morte». Questa convinzione alimentata
dai sacramenti, specialmente dall’Eucaristia, “pane dei figli”, abiliterà il
credente ad affrontare la vita con serenità.
Breve momento di silenzio
Per pregare (potrebbe servire come introduzione
all’angelus durante la novena)
Contempliamo il mistero dell’incarnazione del Figlio di
Dio con il saluto dell’Angelo alla vergine Maria icona materna della vita filiale:
Preghiera
dell’Angelus recitata o cantata a scelta
A Maria figlia prediletta del Padre, affidiamo il nostro
impegno di assumere la nostra identità filiale nel quotidiano.
Preghiera di Affidamento (del primo giorno)
Per vivere
Oggi, ci impegniamo a essere il riflesso della bontà
materna di Maria nel dono totale di noi stessi e nell’accogliere le difficoltà,
associandoci all’offerta di Gesù sulla croce.
Terza tappa: Con Maria educarci ed educare alla vita filiale
(Questa
introduzione potrebbe servire per motivare il cammino di questa tappa e potrebbe
essere letta alla Buona notte del giorno precedente)
Nella
prospettiva filiale, essere il riflesso della filialità mariana è assumerne i
tratti filiali, riprodurli nella vita personale e collaborare così a generarli
nella vita delle giovani generazioni attraverso l’educazione. Quali sono i
tratti della vita filiale da educare? Questi tratti sono ben riconoscibili intorno alle tre dimensioni
della vita cristiana: diakonia, koinonia e martyria. Di conseguenza, preghiera,
servizio, comunione e testimonianza fino al martirio sono convergenti in
quest’unica opera: rendersi disponibili allo Spirito per poter rivestirsi del
Figlio, rispondendo sì all’appello del Padre.
Per questo,
educarci ed educare alla vita filiale implica educare alla relazionalità come
asse trasversale che diventa preghiera
nella relazione con Dio, comunione, servizio e testimonianza fino al
martirio nella relazione con l’altro. Durante questa ultima tappa della nostra novena,
ci mettiamo alla scuola di Maria per lasciarci educare, in modo da poter
educare i giovani alla vita filiale.
5 dicembre
Per riscoprire (potrebbe servire come introduzione all’Angelus durante la novena)
Con Maria educarci ed educare alla preghiera come respiro della vita
filiale
Educarci ed educare alla preghiera come respiro della
vita filiale è un riappropriarsi e rafforzare l’identità filiale,
cioè riscoprire il valore della paternità/maternità nel processo di crescita
della persona. Quindi, la preghiera è un modo di essere, è la capacità di
pronunciare, da una parte, una parola di fede: “io credo in te”; dall’altra, è
ascoltare una parola generatrice: “Tu sei il mio Figlio”. Si tratta di un
dialogo che fa emergere l’alterità nella realtà più profonda e si apre,
pertanto, alla fiducia reciproca. In questa dinamica, la preghiera si fa
affidamento e forza rigeneratrice dell’altro, perché diventare figlio o figlia
in senso pieno non è solo gridare “Abba,
Padre”, ma anche dire “Padre nostro”.
Educarci ed educare
alla preghiera, nella prospettiva filiale, è aprirsi alla ricchezza della
relazionalità con l’Altro (Dio uno e trino) e con gli altri (persone e tutto il
creato). Maria, persona relazionale, invita all’apertura al Trascendente e al
rispetto dell’altro. Come prima discepola del Figlio, assume la sua preghiera e
diventa anche lei maestra di preghiera. Dall’annunciazione alla visitazione, da
Cana al Golgota, dalla Pasqua alla Pentecoste, rivela la sua perseveranza nella
preghiera. La sua esperienza è una chiamata per gli educatori ad accompagnare
le giovani generazioni a fare un’esperienza profonda di Dio per essere, a loro
volta, riflesso luminoso di filialità.
Per pregare (potrebbe servire come introduzione
all’angelus durante la novena)
Contempliamo il mistero dell’incarnazione del Figlio di
Dio con il saluto dell’Angelo alla vergine, Maria educatrice della vita
filiale:
Preghiera
dell’Angelus recitata o cantata a scelta
A Maria figlia prediletta del Padre, affidiamo il nostro
impegno di assumere la nostra identità filiale nel quotidiano.
Preghiera di Affidamento (del primo giorno)
Per vivere
Oggi, ci impegniamo ad essere “perseveranti nella
preghiera con Maria e come Maria per intensificare la nostra comunione con il
Padre e aprirci a Cristo presente nei fratelli e in ogni altra realtà” (Cost
art 37).
6 dicembre
Per riscoprire (potrebbe servire come introduzione all’Angelus durante la novena)
Con Maria educarci ed educare alla relazione
L’impegno di
educarci ed educare alla relazione
deve diventare comunione dei figli (koinonia).
Colui che è figlio viene costantemente conformato nello Spirito a colui che è
il primogenito tra molti fratelli (cf Rm
8,29). L’unione al Figlio cresce unitamente e proporzionalmente all’unione con
gli altri figli. Ciò significa che non solo la relazione con Dio consente la
comunione con i fratelli, ma anche l’amore reciproco permette al rapporto che
l’uomo instaura con Dio di essere autenticamente filiale.
Maria ha
vissuto pienamente questa reciprocità di rapporti. Come persona essenzialmente
relazionale a Dio e al prossimo, invita gli educatori a formare alla
solidarietà e all’amore. Ciò implica la necessità di rompere barriere e
steccati per creare ponti e collegamenti, lavorare in rete, comunicare con gli
altri. Come persona comunionale, Maria spinge alla solidarietà con tutti. Come
Madre, partecipa pienamente al sogno tanto caro al Figlio di promuovere l’unità
tra i credenti (cf Gv 17, 10.20). Dinanzi
a tutte le difficoltà che impediscono di raggiungere la pace nel mondo, di
creare comunione e collaborazione nelle società, nelle famiglie e nelle nostre
comunità, Maria educa a non indietreggiare, a non scoraggiarsi, a credere ogni
giorno nel progetto di comunione che il Padre ha su ciascun membro della
Chiesa.
Breve momento di silenzio
Per pregare (potrebbe servire come introduzione
all’angelus durante la novena)
Contempliamo il mistero dell’incarnazione del Figlio di
Dio con il saluto dell’Angelo alla vergine, Maria educatrice della vita
filiale:
Preghiera
dell’Angelus recitata o cantata a scelta
A Maria figlia prediletta del Padre, affidiamo il nostro
impegno di assumere la nostra identità filiale nel quotidiano.
Preghiera di Affidamento (del primo giorno)
Per vivere
Identifico in me: le risorse che mi aiutino a vivere la comunione e gli
ostacoli più frequenti che mi impediscono di vivere una relazione serena.
Scelgo un piccolo impegno che mi aiuta a diventare come Maria, donna di
comunione.
7 dicembre
Con Maria educarci ed educare al servizio
Secondo le
parole stesse del Figlio, il servizio è la nota dominante del suo essere nel
mondo, è la modalità secondo la quale vive la sua filialità: «io sto in mezzo a
voi come colui che serve» (Lc 22,27;
cf Mt 20,28; Gv 1,1-20). Quindi, educarci ed educare al servizio nella
prospettiva filiale, va oltre il
volontariato sporadico o la solidarietà filantropica in alcune occasioni. Si
tratta di un’educazione che abilita la persona a farsi prossimo, come Gesù ci
insegna nella parabola del buon samaritano, cioè ad essere attenti a superare
la fretta dell’attivismo legalista per accorgersi dell’altro che è sul nostro
cammino e che invoca aiuto; lasciarsi prendere dalla compassione e averne cura.
L’intensità del servizio filiale assume la connotazione dell’amore di Cristo,
dove il “fino alla fine” va inteso non solo come perseveranza temporale bensì
come totalità, irrevocabilità e gratuità del
dono di sé.
Maria ha
assunto fino in fondo questo stile di servizio filiale. In questo tempo di
globalizzazione, Lei ci educa e ci chiama ad educare i giovani a fermare e
sconfiggere le solidarietà di morte per promuovere una vita all’insegna del
servizio dei fratelli e sorelle. La persona che segue Cristo nel servizio
dell’educazione è talmente disponibile e aperta al progetto del Padre che
diventa sua collaboratrice come Maria nel dono totale, irrevocabile e gratuito,
di sé unendosi al Figlio nell’opera di salvezza dell’umanità.
Breve momento di silenzio
Per pregare (potrebbe servire come introduzione all’angelus
durante la novena)
Contempliamo il mistero dell’incarnazione del Figlio di
Dio con il saluto dell’Angelo alla vergine, Maria educatrice della vita
filiale:
Preghiera
dell’Angelus recitata o cantata a scelta
A Maria figlia prediletta del Padre, affidiamo il nostro
impegno di assumere la nostra identità filiale nel quotidiano.
Per vivere
Oggi mi rendo disponibile per servire chiunque abbia bisogno del mio aiuto.
Non andrò a letto senza aver offerto il mio servizio a qualcuno.
Preghiera di Affidamento (del primo giorno)
8 dicembre: Solennità dell’Immacolata
concezione
Introduzione all’Angelus
Nel cammino santo dell’Avvento, la Chiesa ci fa venerare
Maria, Figlia prediletta del Padre, come Colei che, per grazia, non è stata
intaccata dal male. L’Immacolata diventa per noi segno di sicura speranza e ci
testimonia che il male non avrà l’ultima parola.
Madre Mazzarello esortava: “Ci avviciniamo alla festa dell’Immacolata. La nostra Regola vuole che
la celebriamo con gran solennità. Ma oltre a questo deve essere una delle più
belle feste per noi, che siamo figlie di Maria”.
Accogliendo questa esortazione di Madre Mazzarello,
celebriamo la solennità dell’Immacolata Concezione riconoscendoci immensamente
grati nei confronti della Vergine Madre che, per il suo “Sì” incondizionato, ci
ha aperto il passaggio alla Salvezza.
Da Lei impariamo a vivere la filialità e a dire con
prontezza e generosità il nostro “Eccomi!” al Signore in ogni momento della
nostra vita.
Angelus cantato
A Maria figlia prediletta del Padre, affidiamo il nostro
impegno di assumere la nostra identità filiale nel quotidiano.
Preghiera di Affidamento (del primo giorno)
[1] Preparata da Marta Séïde (cf Martha Séïde, Per una
generazione filiale. La via mariana dell’educazione, in Farina Marcella-Siboldi Rosangela-Spiga
Maria Teresa, Filialità. Percorsi di
riflessione e di ricerca, Città del Vaticano, LEV 2014, 312-331).
[2]
Le comunità che celebrano la novena con la comunità educante, cercherà il
momento più opportuno e adatterà il contenuto in modo che anche i ragazzi
abbiano l’opportunità di riflettere e pregare sul tema della filialità tipica
della vita cristiana.
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