mercoledì 25 aprile 2018

IT NOVENA MA 2018

Novena in preparazione alla Festa di Maria Ausiliatrice 2018

I giovani ci raccontano Maria

La Circolare corale n. 976 del febbraio di quest’anno ci ricorda il grande evento del 150° anniversario della consacrazione della Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino. Maria stessa ha detto a don Bosco “Hic domus mea inde gloria mea” (Questa è la mia casa, di qui la mia gloria!).

Un elemento molto vivo e presente della nostra spiritualità è l’amore a Maria che invochiamo come Immacolata e Ausiliatrice, due aggettivi che hanno una carica carismatica molto profonda. Come aiuto dell’umanità, Maria continua a prendersi cura di tutti. E in quanto Immacolata, Maria è per noi bella immagine dell’opera trasformante della grazia in chi si apre con docilità e fede alla azione di Dio (cf LOME n. 96).

Maria è Colei che ci guida e siamo chiamate a coltivare per lei un amore riconoscente e filiale e ad impegnarci a trasmettere questo amore alle giovani (cf Cost 44).

Maria è Colei che ci porta a Gesù: “Maria di Nazareth, la creatura umana maggiormente conformata a Cristo, ci insegna a contemplare il volto del Figlio, ad essere discepole di Lui nel pellegrinaggio della fede” (LOME n. 96).

L’amore a Maria è stato presente, di generazione in generazione, in tutte le case salesiane e in qualsiasi contesto culturale e religioso. Una delle esperienze più forti che spesso viviamo con i giovani e che cerchiamo di tener presente nella missione educativa è quella della presenza di Maria come Madre. Domenico Savio, Michele Magone, Francesco Besucco, Laura Vicuña e tanti altri costituiscono la schiera di bambini, adolescenti e giovani che hanno trovato e trovano in  Maria di Nazareth la vera Madre e Maestra. È davvero commuovente e palpabile questo amore filiale verso Maria.
in questo anno dedicato alla gioventù,
attraverso il Sinodo su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”,
vorremmo lasciarci “raccontare Maria” dai giovani.

Per questo, nella novena a Maria Ausiliatrice di maggio verrà offerto un brano mariano con una riflessione di un/una giovane o gruppo di giovani sul brano stesso e un’intenzione di preghiera.
Lasciamoci guidare dalle loro parole e dal loro sguardo per scoprire la presenza viva di Maria.

Papa Francesco, ricordando san Benedetto, ci esorta ad ascoltare i giovani perché “spesso è proprio al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore”. Le perle di riflessioni che i giovani ci offrono, siano per noi fonte di gioia e di speranza, di novità e freschezza, per riconoscere che, nonostante la considerazione sociale talvolta negativa del mondo giovanile, questo nostro tempo è “kairos”, tempo del Signore, e i/le giovani “sono le generazioni che cercano il volto del Signore” (cf Salmo 24,6).

“Il clima di gioia, di gratuità, di solidarietà verso tutti, che la comunità educante si impegna a vivere sull’esempio di Maria, stimola le/i giovani ad alimentare la speranza, a non rimanere complici delle ingiustizie del mondo, e li orienta a mettersi dalla parte del Dio dei poveri” (LOME n. 96).


15 maggio
Brano mariano: Lc 1,26-38

Riflessione:
“Nulla è impossibile a Dio”
Mi capita di leggere qualche brano evangelico sul quale rifletto, ma senza trarne un messaggio per il mio quotidiano. Invece, leggendo questo brano che riguarda Maria, la speranza è tornata nuovamente nella mia vita.
Mi sono posta dinnanzi al Signore così come sono in questo momento, piena di delusione e amarezza, con tante preoccupazioni e paure nel cuore. È da tempo, infatti, che si stanno accumulando nel mio animo situazioni che non riesco a risolvere, anche se, apparentemente, non lo faccio vedere ed ho sempre il sorriso sulle labbra. Però, quella sera non ce la facevo proprio più… Lo studio pesante, alcune relazioni con gli amici, una situazione poco piacevole nella mia famiglia… sembrava che tutto stesse andando storto nella mia vita. Ed io mi stavo perdendo in sentimenti negativi, cadevo sempre più giù e mi sentivo sola e triste.
Nella preghiera ho chiesto a Dio: “… ma quando vedrò orizzonti più sereni? … Quando giungeranno anche per me tempi più sereni e belli? E come risolvere certi problemi quando non vedo e non trovo soluzioni…? E dove mi sta portando tutto questo? Non ne vedo alcun senso.”
Prima di addormentarmi ho aperto il Vangelo al brano che sr. … ci aveva suggerito di leggere e su cui riflettere. Ho subito notato che era un brano conosciuto, ma poi, leggendolo, le lacrime solcavano il mio volto. Dio mi stava inviando una risposta alle mie domande, mentre leggevo la risposta che Lui aveva dato a Maria: “Non temere, Maria! … Nulla è impossibile a Dio!” Ho capito in quel momento che anche Maria aveva avuto paura, non sapendo come andare avanti dopo l’annuncio dell’angelo. Lei stessa non poteva prevedere cosa le sarebbe successo, ma aveva scelto di dare piena fiducia a Dio, aveva creduto abbandonandosi pienamente nelle mani di Dio e Lui – con le parole dell’angelo – le stava dicendo che le avrebbe suggerito le migliori soluzioni.

Inoltre, ho notato che Dio diede a Maria l’esempio della cugina Elisabetta con tutto ciò che Lui aveva fatto per lei, cose che a tutti sembravano impossibili, diventare madre in tarda età, superare la sterilità da anziana, dare alla luce un figlio. In quel momento ho capito che Dio mi vuole immensamente bene e che mi parla attraverso la gente che incontro nella mia vita, attraverso la sua Parola e con l’esempio di Maria che mi sostiene e accompagna.
Preparata da Antonia Glavaš (Croazia)

Ognuno di noi è chiamato da Dio a compiere una missione speciale, proprio come Maria. Ella non ha capito subito il significato dell’annuncio dell’angelo, ma ha risposto umilmente: “Si compia in me la tua Parola”, confidando totalmente in Dio.
Maria è come ogni giovane che oggi vive una vita normale nel suo villaggio. Da ragazza mi confronto ogni giorno con il suo esempio di apertura a Dio e mi impegno a dire con Lei: “Sia fatta la tua volontà” lasciando che la volontà di Dio si sveli ogni giorno. Perché questo avvenga, occorre trascorrere del tempo in silenzio, così da ascoltare la voce di Dio. Nel mondo della tecnologia in cui viviamo non è sempre facile, pieni come siamo di altre cose e senza il tempo per ascoltare Dio e persino noi stessi…

Mentre continuo a crescere nella fede, mi rendo conto che essa è fragile e talvolta, di fronte alle sfide del quotidiano, è più facile rinchiudermi nei miei comodi. Pertanto, ho bisogno di essere incoraggiata da coloro che mi circondano, come Maria è stata rassicurata dall’angelo con le parole: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio”. Guardando a Lei trovo il coraggio di rispondere di sì a Dio e di lasciare che Lui realizzi il suo progetto su di me.

“Come avverrà questo? chiese Maria all’angelo.” Una domanda simile sale a volte anche dal mio cuore: “Come posso sapere che Dio mi chiama a vivere in questo modo o mi chiede di assumere un altro stile di vita?... Come posso proseguire su questa via? Chi può aiutarmi a non smarrirmi?”
Immagino che ogni giovane si ponga queste stesse domande e guardare alla vita di Maria aiuti non soltanto me, ma ogni giovane a imitarla. Maria spesso non capiva che cosa stava accadendo nella sua vita, ma il suo cuore era sempre aperto, nella fede, a come si svelava la volontà di Dio.
Nulla è impossibile a Dio, se ci si fida di Lui, così come ha fatto Maria, che rifletteva su tutto ciò che le accadeva, con umiltà e amore per Dio e per il suo popolo. Lei, che ha accettato di essere la mamma di Gesù perché l’amore di Dio fosse conosciuto in tutto mondo, è stata anche la prima discepola che ha seguito suo Figlio per diffondere l’Amore in tutto il mondo e per tutta l’umanità.
Preparata da Salome Faloamae (Isole Salomone)

Intenzione di preghiera:

Oh Maria Ausiliatrice, prega per tutti i giovani che sono scoraggiati e per quelli che lottano per realizzare sogni di bene nella loro vita. Non permettere che si arrendano, dà loro il tuo materno aiuto e conducili a Gesù: per Lui nulla è impossibile.


16 maggio
Brano mariano: Lc 1,39-45

Riflessione:
“L’Energia che si scatena in un contatto...”
Leggendo questa pagina di Vangelo vorrei condividere lo stupore e la meraviglia che hanno suscitato in me alcune parole. Nello specifico: SI ALZÒ, RAGGIUNSE IN FRETTA, APPENA UDÌ, FU PIENA, A GRAN VOCE. Sono tutte espressioni che mi suggeriscono dinamismo, pienezza, energia, contatto e soprattutto che mi coinvolgono in prima persona.
“Si alzò”... Maria si alza. Nel vocabolario, nell’etimologia del verbo alzare si legge “sollevare da basso e porre in Alto”. E qui la prima cosa che mi stupisce: Maria ha appena ricevuto l’Annuncio del Mistero dell’Incarnazione di un Dio che scende al piano terra e questo Annuncio la spinge ad alzarsi, la solleva dal basso e la pone in Alto. E penso sia questo uno dei primi aspetti importanti in un Vita di Fede: nell’accoglienza del Gesù umano e del nostro io umano, con le sue bruttezze e imperfezioni, sentirsi parte di Cielo, sentirsi all’Altezza del Cielo.
“...raggiunse in fretta...” Maria corre. Come gli Apostoli al Sepolcro, come le folle che seguivano Gesù, come ciascuno di noi quando qualcosa gli esplode dentro. E qui il secondo aspetto a mio parere importante per una Vita di Fede: Gesù fa correre. Ciò che l’incontro con Lui ci rivela non può essere trattenuto perché è di una potenza tale da darci l’energia necessaria per il primo passo di ogni cammino. Questo non vuol dire vivere in corsa, e non vuol dire nemmeno non valorizzare i momenti in cui cadiamo e sentiamo la necessità di rimanere “caduti” per un po’, ma vuol dire avere la certezza di avere sempre la possibilità di ricominciare.
“Appena udì...” Gesù è uomo in carne ed ossa e l’incontro con Lui passa dai sensi. Ciò che per me è importante nel mio percorso di Fede è sentirlo esultare dentro, è incontrare il Suo Sguardo. Spegnere il cervello, spegnere la razionalità che tutto cataloga e mette in fila e lasciarmi scombussolare dal contatto diretto in quello spazio dentro abitato da Gesù. Incontrarlo con le mie emozioni positive o negative, cercare il Suo Sguardo, ascoltare la Sua voce silenziosa, respirare il Suo profumo di Cielo e sentirmi a casa.
“...fu piena...” Accogliere Gesù nella nostra vita dà pienezza. Frase forse un po’ ovvia e sentita mille volte, ma quanto realmente vissuta da ciascuno di noi? Io con Gesù ho imparato a vedere i miei vuoti, ho imparato ad affidarglieli senza la necessità di quel continuo affanno nel cercare di riempirli tutti. E forse la pienezza di Gesù è proprio questa: la certezza che Lui custodisce tutti i miei vuoti proteggendoli con il Suo Infinito Amore.

“....a gran Voce..” L’uomo che ha fatto esperienza di Dio non può più tacere. L’uomo che ha sentito, visto e respirato Dio non può più vivere nell’anonimato e nell’omologazione. Chi accoglie Dio nel proprio grembo non può che esclamare “Hai mutato il mio lamento in danza, mi hai tolto l’abito di sacco, mi hai rivestito di gioia, perché ti canti il mio cuore senza tacere; Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre” (Salmo 30).
Preparata da Elena Scala (Italia)

Intenzione di preghiera:

Per tutti i giovani vittime dei vizi e delle contraddizioni. Sentano la voce di Dio che, attraverso le sue mediazioni, li chiama a vivere dignitosamente e in pienezza la loro vita. Possano un giorno esclamare con gioia: “Hai mutato il mio lamento in danza, mi hai tolto l’abito di sacco, mi hai rivestito di gioia, perché ti canti il mio cuore senza tacere; Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre” (Salmo 30).


17 maggio
Brano mariano: Lc 1,39-56

Riflessione:
L’Annunciazione è la tappa durante la quale l’Angelo visitò Maria facendole conoscere la presenza del Bambino che avrebbe portato nel grembo. Contempliamo la predisposizione di Maria. È stata concepita senza peccato ed è vergine per sempre. Il segno, datole dall’Angelo, della cugina Elisabetta in attesa di un figlio nella vecchiaia, la incoraggia ad andare a farle visita non per verificare la verità del segno, bensì per servire la cugina, bisognosa di aiuto e in un momento cruciale della vita. Portare avanti una gravidanza a quell’età, occupandosi anche delle faccende domestiche non era cosa facile…
Oggi tanta gente è preoccupata dei propri affari: ascoltiamo a fatica la voce del Signore e non è facile lasciarci condurre dallo Spirito Santo attraverso il quale Dio ci sussurra la sua volontà.

Noi giovani possiamo imparare da Maria ad aver cura dei nostri genitori e degli anziani, rispettarli, proteggerli, aiutarli. Talvolta li rifiutiamo, non abbiamo tempo per loro e crediamo persino che non abbiano nulla da dirci o da darci perché il nostro tempo, le nuove tecnologie, sono troppo diversi dalla loro esperienza. E questo è triste… ma Maria ci insegna ad onorare e amare i nostri genitori, a valorizzare le persone anziane con il loro desiderio di comunicarci la ricchezza dell’esperienza. Papa Francesco ci ha invitato a prepararci alla Giornata mondiale della Gioventù 2019 migliorando la comunicazione intergenerazionale, evitando emarginazione ed esclusione, superando ogni egoismo e interesse meschino, lasciandoci sfidare dalla sollecitudine di Maria, andando, come Lei, incontro agli altri, soprattutto i più bisognosi. Ecco la sfida per noi giovani, da affrontare con Maria: diffondere la gioia, e soprattutto la gioia della presenza di Gesù in noi.
Preparata da Gamado Pierre, Houndjo Kely, Foley Faddy, Nador Nadine,
Dissou Anim, Adjinon Aline (Togo)

Intenzione di preghiera:

Signore, ci inviti ad “uscire” da noi stessi, dalle nostre comodità, dal nostro egoismo. Dacci Signore la luce dello Spirito Santo per comprendere la via da seguire; liberaci dall’individualismo per impegnarci nel servizio concreto degli altri, specialmente dei più emarginati, dei poveri e degli anziani. Vogliamo, con la tua forza, diventare discepoli - missionari del Vangelo nella concretezza di ogni giorno e come Maria portare agli altri la gioia di sentirsi amati gratuitamente, la gioia di Gesù. Amen.


18 maggio
Brano mariano: Lc 1,46-56

Riflessione:
La Vergine Maria, un esempio di fede sempre gioioso e umile, rivela la bontà misericordiosa del Signore attraverso il suo canto di lode. Ha sperimentato le potenti opere di Dio in prima persona ed è perfetta testimone delle Sue benedizioni. Lei, così vicina all’amore di Dio, adora e contempla la ricchezza del cuore di Dio cos’ generoso per coloro che mancano di tutto sulla terra. Sappiamo che le ricchezze materiali e il potere terreno non ci procurano la felicità di fronte al nostro Dio e abbiamo la capacità di scegliere che le nostre azioni si ispirino all’amore di Dio e lo imitino, come ha fatto Maria.

Ella nel Magnificat ripete più volte la parola “generazione“, forse riferendosi alla atemporalità di Dio. Egli esiste al di fuori dei vincoli umani, e le Sue benedizioni - comprese quelle di Maria, che Egli “mette a parte” per dare “casa” e amare il Suo unico Figlio - non svaniranno mai dalla tradizione umana.

Quasi duemila anni dopo il canto di Maria, noi giovani viviamo in un mondo molto diverso dal suo. Insieme all’afflizione di guerre e disastri naturali, innumerevoli atti di misericordia sono compiuti nel nome di Gesù. I Santi ci hanno mostrato come lottare oggi per Cristo e il vangelo, e Dio, in quest’epoca di cambiamenti, aiuterà i Suoi servi - come ha aiutato Israele molto tempo fa.
La misericordia di Dio fu promessa a coloro che vennero prima di noi ed è già stata promessa a noi e ai nostri discendenti. Abitiamo nella Sua eterna misericordia, che non conosce né inizio né fine. Circonda gli umili di benedizioni, regala misericordia e gioia. Vivendo da discepoli che imitano Gesù, Maria e i Santi, siamo certi di vedere un giorno il regno che Egli ha creato per i Suoi figli.
Preparata da Maressa Park, Gabriella Almanzar, Esther Paulino and Jocelyne Guzmán –
Membri del gruppo “Marian Light Club” (Stati Uniti d’America)

Intenzione di preghiera:

Per i giovani che si lasciano condizionare dai loro coetanei o sono fragili nelle loro scelte: possano essere guariti e guidati dalla luce del Signore sul sentiero della fortezza e della giustizia.
Per i bisognosi e coloro che vivono nel disagio: il popolo di Dio li sostenga e sia loro accanto, con attenzione alle loro necessità e con cuore preveniente e buono.


19 maggio
Brano mariano: Mt 1,16-25

Riflessione:
Questo brano del Vangelo parla di Giuseppe e di Maria, due grandi modelli per i giovani in Cambogia. La loro testimonianza è un invito ad essere responsabili nei rapporti d’amore, a fidarsi l’uno dell’altro e a dire “no” alla violenza.

È così toccante vedere come Giuseppe abbia scelto di affrontare il problema pacificamente, senza violenza! Sebbene non abbia infranto la legge della vita coniugale, ha trovato Maria con un figlio. Allora istintivamente si chiede: lei mi ha tradito? Anche se sembrava chiaro che Maria non fosse stata fedele a lui, Giuseppe non voleva esporla alla vergogna. Così pensò di divorziare da lei di nascosto, ma quando seppe il motivo per cui Maria era rimasta incinta, egli accettò fiduciosamente che Maria fosse sua sposa.

Per quanto riguarda Maria, lei avrebbe sofferto molto di non essere in grado di dire la verità a colui che amava, al suo fidanzato. Certo, aveva una grande paura di essere fraintesa. Però era determinata a fare la volontà di Dio perché confidava totalmente in Lui. Pazientemente aspettava che la verità si rivelasse.
È proprio l’opposto di ciò che succede ai giovani in Cambogia, quando sono coinvolti in una relazione d’amore come quella tra fidanzato e fidanzata. Le ragazze, in genere, si arrendono piuttosto facilmente alla richiesta dei ragazzi di avere rapporti sessuali, invece di essere ferme nel dire “no” e vivere secondo le meravigliose tradizioni della famiglia Khmer e della loro fede. Una volta poi che si arrendono ai desideri sessuali, non sono in grado di sopportarne le conseguenze: i ragazzi negano facilmente le loro responsabilità e costringono le ragazze ad abortire. Le ragazze di solito soffrono profondamente per la pressione della cultura, delle tradizioni, della famiglia. Tutto ciò può condurre a crisi, gravi conseguenze psichiche e addirittura al suicidio.
Spesso nella famiglia c’è violenza dell’uno sull’altro. Di fronte ai problemi, i membri non cercano una soluzione ragionevole, ma ricorrono all’uso dell’alcool per uscire da questa pressione. La violenza domestica rende le famiglie povere sempre più infelici. Alcuni genitori, per sfuggire a questi problemi, tentano di emigrare nei Paesi vicini, abbandonando i figli. Di conseguenza, essi rimangono privi del calore familiare, della guida dei genitori e della stessa educazione.
Preparata da Pen Seiha (Cambogia)

Intenzione di preghiera:

Preghiamo perché San Giuseppe e la Beata Vergine Maria aiutino il popolo della Cambogia, in particolare i giovani, ad evitare la violenza e a mantenere saldi i valori culturali e della fede cristiana.


20 maggio
Brano mariano: Mc 3,20-21;31-35

Riflessione: Anche se tanti seguivano ovunque Gesù e non lo abbandonavano mai, non tutti lo ammiravano, anche fra i suoi stessi parenti. Noi pensiamo che forse questa sia stata una delusione per Gesù, perché quando abbiamo un po’ di successo a scuola, al lavoro, con gli amici, ci aspettiamo che i nostri primi ammiratori siano i nostri famigliari. La famiglia di Gesù non si limita ai parenti di sangue: Egli ci propone una nuova nozione di “famiglia”, una famiglia estesa a tutti i credenti, a tutti coloro che ascoltano il messaggio di Gesù e lo mettono in pratica nel loro quotidiano. In realtà, quando viviamo veramente uniti al Padre, la fraternità cresce e la nostra famiglia diventa sempre più grande. Gesù ci insegna ad amare per essere suoi seguaci, ad aiutare i fratelli, soprattutto quelli più discriminati e abusati, come li ama Lui, come parte della stessa famiglia, per farla crescere come famiglia dei credenti, attraverso l’annuncio della Parola del Padre.
Come Maria, cerchiamo anche noi di rafforzare i nostri legami familiari con Gesù. Cerchiamo Lui, ascoltiamo Lui e facciamo la Sua volontà. Solo così faremo crescere la grande famiglia di Dio, come “voce di Gesù” che chiama tutti suoi fratelli e sorelle.
Preparata da Sara Silva (Portogallo)

Intenzione di preghiera:

Per i giovani che non trovano nella loro famiglia il sostegno necessario per il futuro, affinché possano trovare nella Madonna l’aiuto di cui hanno bisogno. Guidati dalla Sua mano, ascoltino la voce di Gesù che li chiama suoi fratelli e sorelle, scoprano in Lui la forza per andare avanti, nella certezza che in Lui solo troveranno la felicità del vangelo per concretizzare i loro sogni.


21 maggio
Brano mariano: Gv 19,25-30

Riflessione:
La sorella di Maria, Maria di Cleofa, Maria Maddalena, e il discepolo prediletto Giovanni stavano in piedi sotto la croce di Gesù, che lentamente moriva. Maria è lì, impotente davanti al dolore di suo figlio, lei che lo aveva concepito quando era ancora giovane. Proviamo ad immaginare tutte le sofferenze che aveva dovuto affrontare quando lo aveva atteso, partorito, educato, fatto crescere adulto dinnanzi ai suoi occhi di madre: il dolore della nascita di un figlio ed il dolore ancora più grave di veder morire quello stesso figlio. Anche se non sarebbe stato possibile fare di più per salvare Gesù dalla croce, una madre, Maria, avrebbe potuto andare fino all’estremo del sacrificio… e non c’è dubbio su questo.

Se fossi stata al posto di Maria, non so come avrei collaborato... Essendo una ragazza ‘normale’, non sarei stata capace di accettare cambiamenti così repentini e drastici nella mia vita! Anche se Maria era una donna ‘ordinaria’, possedeva però un amore straordinario per l’Onnipotente. Accettò di partorire, ma io avrei esitato nel dire di sì. Immagina se all’improvviso una cara amica venisse a casa mia e mi chiedesse di partecipare a una festa con lei… non avrei alcun dubbio o esitazione e non avrei bisogno di pensarci su due volte, ma la notizia della nascita di un bambino andrebbe ben ponderata. Maria, invece, non mette in dubbio alcuna cosa: si fida di Dio, sa che tutto andrà bene con Lui.

Anche al momento dell’agonia di Gesù possiamo solo immaginare lontanamente la sofferenza di Maria, lì ai piedi della croce, mentre Egli muore crocifisso. Non credo si chiesta tante domande come avrei fatto io al suo posto… Vive un sacrificio, sceglie di fare un sacrificio grande, mentre il suo unico figlio le veniva strappato via in quel così tragico modo… Anche nel nostro cuore, talvolta, vorremmo salvare dei nostri cari, degli amici: guardiamo a nostra Madre Maria e alla sua fortezza davanti a Gesù agonizzante, potremo solo trarne ispirazione e stupirci. Ella è davvero la Madre di tutti a causa del suo eterno amore per suo figlio.

Nel mondo odierno tante ragazze devono affrontare da sole una gravidanza fuori dal matrimonio: un errore, l’opzione dell’aborto perché avere un figlio è una vergogna, inaccettabile dalla società. Tante maldicenze, critiche, sguardi cattivi e giudizi che rendono la vita ancora più difficile. Maria affrontò un’enorme quantità di critiche da parte della sua società. Eppure lei era riuscita a portare Gesù nel mondo, si era fatta grembo per Lui e rimase con suo figlio attraverso l’intero processo di nascita, crescita, morte e risurrezione, senza abbandonarlo mai.

Maria seguì la croce che Gesù aveva portato fino al monte Calvario, su quella via macchiata di sangue… vide tutto e sopportò tutto. Solo poche donne hanno un tale potere dentro di loro per attraversare così tanta sofferenza nella loro vita. Maria è al grado più alto dell’amore, della resistenza e del sacrificio. Sì, Gesù ha sacrificato la sua vita per la nostra salvezza, ma anche il sacrificio di Maria è stato grande, perché il suo animo si è spento mentre il suo Gesù moriva, il suo cuore era anch’esso inchiodato alla croce con Gesù.

Non posso mettermi semplicemente al posto di Maria Madre, non solo perché non posso, ma anche perché non me lo merito. Quando Gesù morì, rese Maria la madre di tutti i viventi, un evento che doveva significare molto per lei.

Per ridurre il dolore di Maria, possiamo cercare di essere migliori anche se non saremo mai buoni come Gesù… ma non c’è nulla di male nel provare. Maria è la Regina del Cielo, madre di tutti. Però a quell’epoca era solo una madre e conduceva una vita semplice. Non ha mai nemmeno desiderato essere ammirata e diventare Regina del Cielo. Non ha mai chiesto una ricompensa a Dio per il servizio di maternità che ha svolto con Gesù. Molte donne perdono i loro figli e figlie e Maria agisce come fonte d’ispirazione e guida per tutte loro nell’ora del bisogno.

Sono solo un’adolescente con una strada tortuosa davanti a me nel percorso della vita. L’esempio di Maria agirà in me, mi darà forza nel momento del bisogno. Quando sarò grande e sarà per me tempo di formare una famiglia, mi piacerebbe averne una come quella di Maria. Vorrei aspirare a essere una madre come lei. Forse non potrò riuscire completamente in questo, ma farò del mio meglio per servire Dio in questo modo. Potrebbe sembrare una questione di parole, ma non vacillerò perché gli eventi della Bibbia saranno la mia guida e la fede sarà la mia salvezza. Se mamma Maria ha potuto farlo anche io posso, con il suo aiuto.
Preparata da Lina D’Rozario (India)

Intenzione di preghiera:

Signore, aiutaci a capire che ci chiami a condividere la tua mensa ed anche la tua croce. Preghiamo per tutti coloro che soffrono, sono abusati, oppressi e in situazioni che li privano della loro dignità umana.
Sappiamo che hai un progetto di felicità piena per la nostra vita. Aiutaci a camminare nella fede come Maria. Concedici le grazie di cui abbiamo bisogno per vivere la nostra chiamata cristiana come fece Lei. Amen.


22 maggio
Brano mariano: Gv 19,25-30

Riflessione:
Gesù, dopo aver attraversato tutta la sofferenza della croce, ci dona sua Madre e ci chiede di avere fiducia in lei: “Chiedi pure, che io ti proteggo”.
La frase evangelica “Nessuna delle sue ossa erano rotte” illustra la situazione del tempo, quando tanti non credevano alla rivelazione di Gesù fino a che le Scritture non si fossero adempiute. Per questo lo umiliavano e lo disprezzavano. Ancora oggi, attraverso i social networks, purtroppo possiamo vedere la sofferenza di chi è perseguitato a causa della fede, lapidato, crocifisso…

Guardiamo alla posizione di Maria davanti al Crocifisso: come dice il canto “Incontro con il Crocifisso”, Maria dinnanzi alla croce prende coscienza dei suoi numerosi incontri con Dio, della straordinaria nascita di Suo figlio fino ad essere ai piedi della Croce.

Guardando come modello l’atteggiamento fedele di Maria, ci chiediamo: quante volte incontriamo Gesù e non Lo vediamo? Quante volte ci aspettiamo un Dio glorioso, e spesso Egli non si manifesta così? Quante volte ci rendiamo conto di dover anche noi portare la croce? E che dire del discepolo più giovane, quante volte siamo passati distrattamente accanto a lui?

“Mai giudicare un libro dalla sua copertina”! A questo proposito narro un episodio accaduto alla Settimana Missionaria. Stavamo giudicando l’atteggiamento di un ragazzo indisciplinato nell’oratorio, dimenticandoci di guardare alla sua realtà, alla presenza di Dio in lui, un Dio vivo lì, presente con lui, nella sua vita. Il nostro cambiamento di sguardo ha provocato un cambiamento: il ragazzo ha partecipato alla Via Crucis con la comunità e ha addirittura aiutato a portare la croce. Ha continuato a frequentare l’oratorio durante la missione e anche dopo la missione. Anche la sua famiglia si è avvicinata e, un anno dopo, ci aveva riconosciuto in un altro incontro.
Questo episodio ci ha fatto comprendere come dovremmo pensare con i pensieri di Dio prima di giudicare le azioni degli altri. Se saremo sempre concentrati su Dio, proprio come Maria, sapremo vedere Gesù nell’altro.
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È nostra responsabilità, come ha fatto don Bosco, andare incontro ai crocifissi di oggi… Gesù ha preso su di sé il martirio della croce e così ha cambiato la vita di ognuno in meglio! … e noi giovani, come scegliamo – se veramente scegliamo - di essere ai piedi della croce?
Preparata dai membri del Consiglio ispettoriale del Movimento Giovanile Salesiano
Ana Clara Caetano, Ana Clara Mota de Oliveira, Agatha, Ana Luiza, Bruno Henrique Ultramari,
Danielle Santos Cruz, Gabriel Brito Guirão, Henrique Leck Venâncio, Júlia Figueiredo,
Kelvim, Marcela, Pedro Francisco Lopes Giovani, Isadora Prudente (Brasile)

Intenzione di preghiera:

Signore, vogliamo pregare per tanti giovani che sono attorno a noi e che hanno perso il senso della vita. Fa’ che noi, giovani del Movimento Giovanile Salesiano, sappiamo essere missionari con i nostri atteggiamenti e gesti, in modo che tanti amici possano incontrare Te che sei l’Assoluto, attraverso l’intercessione della tua e nostra madre Maria Ausiliatrice.


23 maggio
Brano mariano: Gv 19,25-37

Riflessione:
In questo brano del Vangelo di San Giovanni contempliamo Maria, vicina a Gesù, fino alla fine. Lei sapeva che il prezzo dell’Amore è molto alto. Tutto ciò che Dio le stava affidando non sarebbe stato facile da affrontare, ma ha seguito Gesù in ogni momento della sua vita, non si è mai pentita di avere ha detto a quell’Angelo: “Si compia in me…”.

Eccola lì, presso la Croce, Lei, la Madre, affrontando, con forza e coraggio, il dolore di vedere morire il suo Figlio unico, davanti ai suoi occhi. Fedele, come sempre, ai piedi della croce, Maria lascia che una spada trafigga il suo cuore, puro e semplice. È qui che dobbiamo ricordare Maria: nonostante il dolore che la morte del Figlio le causa, lo accetta come parte della sua vita.
Maria ha creduto sempre in Dio e ha fatto la sua volontà, sapendo cosa sarebbe accaduto. Invece di disapprovare, ha mantenuto la sua fede ferma. Lei ci insegna che possiamo sopportare il dolore, che non è figlio del peccato, non ci tormenterà sempre: è il prezzo dell’amore agli altri. Mentre guarda suo Figlio sulla croce, offre il suo dolore per noi.

Il nostro cammino è legato a Lei. Dal momento in cui Gesù dice a Giovanni: “Ecco tua madre”, la Madre di Dio è diventata nostra madre, il suo cuore ferito ci accoglie e ci ama come ha amato Gesù. Oggi vediamo madri sofferenti perché perdono i loro figli e credono di non poter uscire da quell’orribile momento. Sebbene viviamo delle difficoltà, dobbiamo accettarle seguendo l’esempio di Maria. Tutto ha una ragione o un significato, Dio ci aiuterà a resistere. Ricordando Maria, ci sentiamo chiamati ad avere la sua forza e a chiederle di aiutarci a superare qualsiasi difficoltà. Affidiamoci a quella donna pura e forte, consegniamo a Lei tutto ciò che non ci lascia vivere.

Conosciamo la situazione che viviamo nel nostro Paese: giovani che muoiono combattendo per un Venezuela migliore; altri che, senza averlo progettato, sono costretti a lasciare la loro terra, una decisione non facile e, talvolta, la sola via d’uscita da ciò che li tormenta.
Dietro a tutto questo ci sono madri che soffrono perché perdono i loro figli: morti, caduti per disperazione nel vizio, nella droga, nell’alcool, nella delinquenza, in situazioni che li allontanano da ciò che Gesù vuole per noi, ‘Vita in abbondanza’.
I giovani in questo tempo hanno bisogno di sentirsi ascoltati con fiducia, come fa Gesù… Vogliono piangere, sfogarsi, tirar fuori la fatica, il peso che hanno dentro… Vogliono condividere il
sentimento di avere un Venezuela migliore, le loro ferite, ciò che li sta travolgendo… ed anche i loro sogni di futuro, la loro volontà di futuro, le loro paure… in una parola: essere accompagnati.

E anche esigere. Solo chi si fida di qualcuno sa affidare una responsabilità. Ci sono molti, o meglio, tutti i giovani sono opere meravigliose di Dio e sono pieni di grandi qualità. Apriamo le porte del cuore a tutti loro come fece don Bosco, in modo che, tirando fuori il meglio e accompagnandoli ad incontrare Gesù, si possano moltiplicare le mani per aiutare a portare la vita in abbondanza in tutto il mondo.
La sfida è quella di dare spazi ai giovani perché siano giovani: non scuole che sembrano prigioni, non parchi che servano solo ad offrire intimità alle coppie, non chiese con poche proposte per i giovani e nessun posto dove condividere con amici, che siano diversi dai bar, dai club, dai negozi di liquori…
Certo, sembra chiedere troppo, ma cerchiamo solo luoghi, ambienti e proposte perché i giovani possano essere se stessi… e allora tutto sarebbe diverso! Non ci sarebbero giovani già vecchi e amareggiati, che bruciano le tappe della vita, perché circondati da false idee di maturità… ma solo giovani sereni che affrontano la vita, pur difficile.
Preparata da Patricia Paredes, Angi Zabala e Víctor Alvarado (Venezuela)

Intenzione di preghiera:

Perché possiamo confrontare queste situazioni con il dolore che Maria ha sofferto, mentre crocifiggevano suo Figlio: preghiamo per il nostro popolo, specialmente le madri venezuelane, perché come Maria, siamo capaci di accogliere la volontà di Dio, che non è altro che ricevere la sua forza per superare tutte le difficoltà che sorgono nella vita.
“Non hanno più vino” (Gv 2,3)
Nell’impegno di accompagnamento delle giovani generazioni la Chiesa accoglie la sua chiamata a collaborare alla gioia dei giovani piuttosto che tentare di impadronirsi della loro fede (cfr. 2Cor 1,24). Tale servizio si radica in ultima istanza nella preghiera e nella richiesta del dono dello Spirito che guida e illumina tutti e ciascuno. (Documento Preparatorio al Sinodo 2018)
Brano mariano: Gv 2,1-11


24 maggio Festa dii Maria Ausiliatrice

Riflessione:
Maria conosce i bisogni, anche quelli materiali, perché ha sperimentato le ristrettezze e la povertà di Nazareth e di Betlemme; sa cosa vuol dire non avere ciò che è necessario e risponde con premura a questa realtà. Non critica la coppia “per aver sbagliato i calcoli” bensì, come fece con sua cugina Elisabetta, decide di agire, di prendere l’iniziativa e uscire da sé per soddisfare i bisogni dell’altra persona. E lo fa nel modo migliore: ricorre a suo Figlio, a Dio, che ha sempre conosciuto e del quale ha sperimentato in prima persona l’azione potente di fronte al bisogno.
Maria ricorre decisamente al Figlio, senza voltarsi, senza pensare che gli venga detto di no. Nel racconto, Maria non è nominata per nome, è chiamata due volte “la madre di Gesù”; quindi Gesù la chiama “donna” e viene finalmente menzionata come “sua madre”. Non è una coincidenza, poiché tutto il Vangelo è una buona notizia, è la conferma che Maria è per eccellenza “la Madre” e come tale risponde prontamente ai bisogni dei suoi figli, intervenendo con il suo aiuto, anche di fronte al bisogno “materiale”.

La Madre di Gesù, come suo figlio, ci comprende interamente, non siamo solo spirito che richiede amore e preghiera, siamo anche un corpo, con bisogni materiali di cui aver cura per vivere un’esistenza dignitosa, capace di contemplare l’intervento di Dio nella nostra vita. Quale modo migliore di guardare la Madre, così che anche noi possiamo soddisfare i bisogni dei nostri fratelli, avendo la sicurezza che Gesù, se si tratta di alleviare il bisogno e la sofferenza dell’altro, non esiterà a darci “il vino migliore”. Preparata da Lucía Arenas (Uruguay)

Intenzione di preghiera:

Maria, tu conosci i bisogni, le attese, le speranze, i sogni dei giovani e delle giovani, e non solo: tu ci ami con tenerezza di madre sempre attenta e sollecita al bene di coloro che ti chiamano Immacolata e ricorrono a te, come Ausiliatrice di tutti i popoli. Vogliamo affidarti oggi il nostro progetto di vita. Aiutaci a scoprire ciò che tuo Figlio vuole da noi. Vogliamo renderci disponibili al Suo volere perché, anche noi, possiamo offrire a tutti il “vino nuovo” della Sua amicizia, e collaborare con Lui alla costruzione della pace nel mondo.
“Abbiate fede in Maria Ausiliatrice e vedrete cosa sono i miracoli” (Don Bosco)
“Preghiamo e diportiamoci in ogni cosa come se avessimo la Madonna presente; e l’abbiamo, anche se noi non la vediamo” (Madre Mazzarello)

Preparata dall’Ambito per la Pastorale Giovanile

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