lunedì 2 maggio 2016

affidamento 8. Aiutaci a vincere ogni forma di male e di peccato

«Aiutaci a vincere ogni forma di male e di peccato
perché con te e come te possiamo glorificare il Signore
ora e sempre. Amen».


Don Ferdinando Maccono, nel primo volume della biografia di Madre Mazzarello, ci offre in poche righe uno spaccato della devozione mariana della nostra Madre e delle prime sorelle di Mornese: «In modo speciale però onoravano la Madonna col titolo di Aiuto dei Cristiani, come Don Bosco aveva raccomandato. Visitavano la sua immagine, e non vi era occasione in cui non ricorressero alla sua intercessione, invocandola con questo titolo glorioso. La Madre in questo non aveva chi, nonché sorpassarla, potesse starle a pari. “La sua devozioni per Maria Ausiliatrice – scrive il Card. Cagliero – era poi senza limiti. La considerava come l’ispiratrice e fondatrice dell’Istituto. E la pregava incessantemente, perché si degnasse di proteggerla e di liberarla dal pericolo di offendere Dio; e perché nessuna delle sue figlie mai si macchiasse di peccato» (Maccono, Santa I 309). Colpisce il fatto che la Madre si affidasse a Maria in modo particolare per chiedere la grazia, per sé e per le sue figlie, di essere protetta e liberata dal peccato. Non si trattava certo, da parte delle nostre prime sorelle, di moralismo o perfezionismo esasperato, quanto piuttosto della profonda consapevolezza che ogni peccato, anche il più piccolo e segreto, impedisce a Dio di operare attraverso di noi la  salvezza del mondo. Quando invece lasciamo a Dio campo libero, facendo tutto ciò che ci è possibile perché la sua volontà si compia in noi e attraverso di noi, allora il Signore è glorificato nella nostra vita e la potenza del suo amore può diffondersi attraverso di noi e raggiungere i giovani che ci sono affidati.
In questa lotta contro il peccato, Maria è la nostra prima alleata. Proprio a Lei, infatti, Dio Padre ha affidato il compito di collaborare con Gesù perché il «serpente antico» (Ap 12,9) sia sconfitto una volta per tutte e nessuno cada più, vittima dei suoi inganni, nelle sue spire. L’incessante invito che Papa Francesco ci rivolge ad approfittare delle misericordia di Dio, va nella stessa direzione: rinnovando ogni giorno la consegna della nostra fragilità, dei nostri punti deboli e delle nostre brutte abitudini alla misericordia del Padre, a poco a poco ma realmente veniamo liberate, guarite, santificate dal suo amore. Solo la misericordia di Dio, infatti, può cambiare davvero il mondo rendendolo a poco a poco meno freddo e più giusto. Solo la misericordia di Dio può rinnovare le nostre comunità, a patto che la invitiamo ad entrare proprio lì dove c’è più fatica, sofferenza, rigidità, rassegnazione, tiepidezza, invidie, divisioni, ostilità… Dio, infatti, ama ripetere il Papa, non si stanca mai di perdonarci. «Il problema è che noi ci stanchiamo, noi non vogliamo, ci stanchiamo di chiedere perdono. Lui mai si stanca di perdonare, ma noi, a volte, ci stanchiamo di chiedere perdono. Non ci stanchiamo mai, non ci stanchiamo mai! Lui è il Padre amoroso che sempre perdona, che ha quel cuore di misericordia per tutti noi. E anche noi impariamo ad essere misericordiosi con tutti» (Angelus del 17 marzo 2013).

In questo mese di maggio chiediamo a Maria la grazia della vera conversione. Preghiamo le une per le altre per chiedere questo dono: chiediamo luce, per riconoscere la radice dei nostri peccati; fede e autentico desiderio di rinnovamento, per godere in pienezza della grazia che viene dal sacramento della confessione. Dio desidera renderci sempre più simili a Maria! Più grande sarà il nostro desiderio di essere perdonate, più grandi saranno i frutti della sua misericordia!

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