Docili allo Spirito
Alcuni spunti per preparare il cuore alla Pentecoste
Una coincidenza provvidenziale
La novena di Pentecoste
quest’anno si apre nel giorno della festa di Domenico Savio e racchiude nel suo
cuore, come in uno scrigno, il triduo di Madre Mazzarello. Sembra che i nostri
Santi ci vogliano invitare a prendere sul serio l’invito che il Rettor Maggiore
ci ha fatto nella strenna di quest’anno: «vivere
la vita stando aperti allo Spirito Santo», ovvero lasciarci plasmare e condurre
dall’Amore di Dio alla piena conformazione a Gesù, ricordando che la santità è
la vocazione di tutti i battezzati!
Il Padre
è il Creatore e l’origine di tutto ed è il nostro futuro: il suo grembo
misericordioso è la patria in cui i Santi che ci hanno preceduto ci attendono,
in Cielo.
Il Figlio è la Parola del Padre: è il Figlio che ascoltiamo quando meditiamo la
Scrittura, nell’Eucarestia tocchiamo il suo corpo e ci nutriamo di Lui.
Possiamo guardare a Lui attraverso gli occhi degli uomini e delle donne che lo
hanno incontrato, per conoscere e imitare la sua vita santa e così fare nostra
la volontà del Padre.
Lo Spirito è la potenza d’amore del Padre e del Figlio che entra nel nostro cuore. È
il dito della mano di Dio che oggi ci tocca per sanarci, che apre i nostri
occhi e le nostre orecchie perché possiamo vedere e ascoltare Gesù. È il
maestro e il medico interiore, che rimuove in noi ciò che ostacola la volontà
del Padre, che opera la nostra santificazione, ci libera dai condizionamenti,
ci rende capaci di amare i fratelli e le sorelle e così edifica la Chiesa…
Lo Spirito opera sempre in noi
Tutto ciò che c’è di buono in noi, è già opera dello Spirito!
Tuttavia, più ci rendiamo consapevoli di cosa e di come Egli opera, più la sua
opera diventa efficace in noi… Lo Spirito infatti, non sfonda la porta del
nostro cuore: ci sollecita dolcemente e attende pazientemente che ci apriamo a
Lui. Certo, all’inizio anche una fessura può bastare, per intraprendere il
cammino che porta dritto alla santità! Tuttavia chi si ferma è perduto: è essenziale continuare ad aprirsi,
ogni giorno un po’ di più…
Che cosa fare durante la novena?
Tre esercizi spirituali:
1. Il desiderio è la chiave che apre tutte le porte
del cuore.
In clima di preghiera, mi chiedo: desidero davvero lasciarmi santificare da Dio? Se questo desiderio si è
affievolito, o se, per qualche motivo, ho paura di abbandonarmi all’azione di
Dio, chiedo ogni giorno nella preghiera, per l’intercessione dei Maria e dei
Santi, che possa crescere in me il desiderio della santità!
2. Lo
Spirito è luce che illumina le nostre
tenebre e ci permette
di vedere che cosa, nel nostro cuore, oppone resistenza all’amore di Dio.
In clima di preghiera, mi chiedo: quali convinzioni, abitudini, atteggiamenti, mi impediscono di
lasciarmi trasformare da Dio? A cosa è attaccato il mio cuore? Cosa mi provoca
tristezza, rabbia, ripiegamento su me stessa? Su queste zone d’ombra, di cui non riesco a
sbarazzarmi con la sola forza di volontà, invoco l’azione dolce e potente dello
Spirito!
3. Il
Padre e il Figlio desiderano far fiorire e fruttificare la nostra vita con i doni dello Spirito. I doni dello Spirito non sono solo sette… sono
tutti i frutti dell’azione di Dio in noi! I doni dello Spirito, inoltre, non
sono mai destinati solamente alla persona che li riceve: ogni dono dello
Spirito è per il bene della comunità e per la missione della Chiesa. Lo Spirito
spinge naturalmente verso fuori, verso gli altri, verso una comunione sempre
più piena e traboccante di amore, di gioia, di libertà…
Con l’aiuto di Maria e
dei Santi, mi chiedo: di quale dono
dello Spirito sento di aver bisogno, in questo momento, per il bene mio, della
mia comunità e per la nostra missione, per la Chisa?
Il giorno di Pentecoste ci si può incontrare a pregare insieme le une per le altre, chiedendo esplicitamente una rinnovata effusione
dello Spirito e che ognuna possa aprirsi a ricevere il dono di cui ha
bisogno!
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