Maria Immacolata Aurora della Misericordia
8
dicembre 2015, solennità dell’Immacolata Concezione di Maria. In questa festa
così cara a Don Bosco e così preziosa nella tradizione salesiana, il Papa apre
a San Pietro la Porta Santa e inaugura il Giubileo della Misericordia. Questa
scelta del Santo Padre ci invita a vedere in Maria Immacolata l’aurora della
Misericordia, colei che con tutto il suo essere precede, prepara e annuncia il
Cristo, «volto della misericordia del Padre» (MV1).
Guardano a lei, infatti,
possiamo riconoscere «il modo dell’agire di Dio fin dai primordi della nostra
storia. Dopo il peccato di Adamo ed Eva, non ha voluto lasciare l’umanità sola
e in balia del male. Per questo ha pensato e voluto Maria santa e immacolata
nell’amore, perché diventasse la Madre del Redentore dell’uomo». Ad ogni
peccato Dio risponde «con la pienezza del perdono. La misericordia sarà sempre
più grande di ogni peccato, e nessuno può porre un limite all’amore di Dio che
perdona» (MV 3). In Maria, dunque, la porta della Misericordia si è aperta una
volta per tutte per far entrare Dio nel mondo, in modo che in Gesù crocifisso e
risorto, il mondo intero possa varcare la porta del perdono ed entrare
definitivamente in Dio!
Guardano a lei, infatti, possiamo riconoscere «il modo dell’agire di Dio fin dai primordi della nostra storia. Dopo il peccato di Adamo ed Eva, non ha voluto lasciare l’umanità sola e in balia del male. Per questo ha pensato e voluto Maria santa e immacolata nell’amore, perché diventasse la Madre del Redentore dell’uomo». Ad ogni peccato Dio risponde «con la pienezza del perdono. La misericordia sarà sempre più grande di ogni peccato, e nessuno può porre un limite all’amore di Dio che perdona» (MV 3). In Maria, dunque, la porta della Misericordia si è aperta una volta per tutte per far entrare Dio nel mondo, in modo che in Gesù crocifisso e risorto, il mondo intero possa varcare la porta del perdono ed entrare definitivamente in Dio!
Una
miniatura tratta da un messale del XIII secolo può aiutarci a cogliere il
significato profondo del
parallelo tra Eva e Maria che la liturgia dell’Immacolata
ci propone accostando il racconto del peccato dei progenitori (prima lettura) e
il vangelo dell’annunciazione. Le due donne sono raffigurate mentre compiono il
gesto che più le caratterizza: Eva
allunga la mano per afferrare il frutto proibito che le viene offerto dal
Serpente; Maria allarga le braccia per
accogliere, direttamente da Dio, il frutto dell’amore del Padre, il piccolo
Gesù. In entrambe i casi si tratta del rapporto ad un frutto, ovvero del
mistero della fecondità, dell’origine della vita e del suo fine ed entrambe le
donne sono chiamate a scegliere la modalità più adatta a parteciparvi:
nell’autonomia o nell’obbedienza? Affidandosi al Creatore o al serpente?
parallelo tra Eva e Maria che la liturgia dell’Immacolata ci propone accostando il racconto del peccato dei progenitori (prima lettura) e il vangelo dell’annunciazione. Le due donne sono raffigurate mentre compiono il gesto che più le caratterizza: Eva allunga la mano per afferrare il frutto proibito che le viene offerto dal Serpente; Maria allarga le braccia per accogliere, direttamente da Dio, il frutto dell’amore del Padre, il piccolo Gesù. In entrambe i casi si tratta del rapporto ad un frutto, ovvero del mistero della fecondità, dell’origine della vita e del suo fine ed entrambe le donne sono chiamate a scegliere la modalità più adatta a parteciparvi: nell’autonomia o nell’obbedienza? Affidandosi al Creatore o al serpente?
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