Con Maria attendiamo Gesù - VIII giorno
Madonna nell'Attesa del parto, Vitale da Bologna (XV secolo)
Nel tempo della gravidanza, Maria prende gradualmente coscienza delle proprie responsabilità. Ella dovrà essere madre fisicamente e spiritualmente, nutrendo il Bambino con il suo latte, educandolo e introducendolo nel mondo degli uomini e soprattutto nel mondo di Dio. Con la nascita Egli si staccherà da lei, iniziando il suo ritorno al Padre attraverso il mondo. La Madre non tratterrà il Figlio presso di sè, ma lo cederà e lo inizierà alla rinuncia. (Hans Urs von Balthasar)
Si sarà mai chiesta Maria, nel tempo della gravidanza: "Sarò all'altezza di questo bambino?" Sarà stata anche lei in ansia per la salute, per il futuro del suo piccolino? Avrà presentito in qualche modo il rifiuto a cui sarebbe poi andato incontro da parte degli uomini? La risposta a questi interrogtivi riposa nel segreto del cuore della Madre. Vitale da Bologna, tuttavia, la ritrae in un momento di riposo e forse di meditazione. Il libro della Scrittura sta chiuso tra le sue gambe: la Parola si è infatti già incarnata in lei ed è cresciuta dilatando il suo grembo. Le mani sono abbandonate, il volto inclinato, seriamente assorto. Un piccolo drago si arrampica sul piede destro della Vergine a ricordare la promessa fatta da Dio ad Eva: nascerà da una donna, colui che sconfiggerà per sempre il nemico della nostra salvezza.
L'affresco purtroppo è molto danneggiato, ma nonostante questo conserva la sua suggestiva bellezza e la capacità di invitarci a sostare ed attendere con Maria il momento della nascita del Figlio di Dio. Maria attende di vedere e stringere con le sue braccia ciò che già porta in sè. Anche noi, in realtà, attendiamo sempre e di nuovo di incontrare Colui chè è già da sempre ospite del nostro cuore...
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