mercoledì 11 novembre 2015

Cosa significa affidarsi?

Trasformate dall’incontro con Maria 
OTTOBRE 2015

1.     cosa significa affidarsi?

«Noi sentiamo Maria presente nella nostra vita e ci affidiamo to­talmente a Lei», afferma l’articolo 4 delle nostre Costituzioni. Ogni nostra giornata, inoltre, inizia con un atto esplicito di affidamento a Maria. L’espressione «atto di affidamento» ci aiuta a comprendere che non si tratta semplicemente di «recitare una preghiera», ma di un «fare» che, per essere autentico, richiede determinate condizioni, o disposizioni interiori, e comporta delle conseguenze concrete nella vita.
Cos’è che «facciamo», o che dovremmo fare, affidandoci a Maria? Nell’atto di affidamento noi consegniamo nelle mani di Maria la nostra vita, la nostra vocazione e tutto ciò che abbiamo di più caro. Lo facciamo perché abbiamo maturato la certezza che lei è l’«aiuto potente» e che sotto la sua protezione possiamo sentirci al sicuro. Suor Maria Romero esprime efficacemente questa disposizione interiore quando, in calce ad un immaginetta della Madonna inviata a suor Clelia Genghini, in cui si vede una bambina in braccio a Maria sul lato opposto nel quale si trova il piccolo Gesù, scrive: «Eccomi qui, piccola e bimba, nelle braccia della Madre vicino a Gesù».
Infanzia spirituale e filialità mariana, infatti, sono esperienze intimamente legate tra loro e costituiscono il presupposto necessario per poter essere come Maria «ausiliatrici» dei giovani (cf Mt 18,1-3). Dall’abbandono fiducioso alla protezione e alla guida della nostra Madre del Cielo, infatti, nasce in noi la disponibilità ad accogliere, momento per momento, ciò che Dio ci chiede attraverso le persone che incontriamo e le situazioni in cui ci troviamo. Soprattutto, matura in noi un atteggiamento di disponibilità continua alla conversione, una speciale docilità all’azione dello Spirito Santo, che permette a Dio di lavorare in noi per conformarci, anche attraverso la rinuncia e l’accettazione della sofferenza, a Gesù per le mani di Maria.
La verifica dell’autenticità del nostro affidarci a Maria non è difficile: se siamo ansiose, facilmente irritabili, se tendiamo a controllare tutto e tutti e fatichiamo a rinunciare alle nostre opinioni e convinzioni, se siamo incapaci di obbedire alle superiore, se rimuginiamo a lungo i torti subiti e siamo incapaci di perdono, questi sono tutti segni che stiamo ancora tenendo la nostra vita strettamente nelle nostre mani. Nella misura in cui lasceremo la presa e impareremo a consegnare davvero tutto a Maria, vigilando per non riprendere indietro nulla di ciò che abbiamo donato, allora sentiremo nascere in noi energie spirituali nuove e ci scopriremo capaci di vivere la carità, l’umiltà, la pazienza, così come le ha vissute Maria.

Un piccolo «esercizio spirituale» per crescere nella consegna all’Ausiliatrice: nel corso della giornata, quando mi sento prendere dall’ansia, dall’impazienza o dallo scoraggiamento, provo a rinnovare con fede l’atto di affidamento del mattino, ripetendo interiormente una giaculatoria mariana o un Ave Maria.

1 commento:

  1. Grazie, da oggi anche io mi affiderò ogni mattino a Maria e in ogni momento triste e difficile della giornata...grazie di cuore!!

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