giovedì 17 dicembre 2015

Novena di Natale 3


Con Maria attendiamo Gesù - III giorno 

Visitazione, Marko Ivan Rupnik (Belgrado)
Padre Rupnik ci invita a contemplare nell’incontro di Maria ed Elisabetta un anticipazione del futuro incontro tra i loro figli: Maria porta sul grembo un medaglione con il volto di Gesù, mentre alle spalle di
Elisabetta si trova Giovanni il Battista, che con la mano destra indica Gesù e nella sinistra tiene una conchiglia, simbolo del battesimo. Sua madre, similmente, indica con la destra il grembo di Maria e avvicina la sinistra al capo di lei in un gesto di benedizione. Maria, in risposta, alza la mano destra al cielo, al Signore che «ha guardato l’umiltà della sua serva» (Lc 1,48). Solo Gesù, per ora, non fa nulla: si lascia portare e  benedire, come si lascerà battezzare. Lo Spirito Santo è il protagonista nascosto dell’incontro tra le due madri e i figli che portano in grembo. Anche il mosaico lo sottolinea: una colonna d’oro scende dal cielo, lambisce Giovanni ed Elisabetta, inonda Maria. Lo Spirito apre gli occhi delle cugine a riconoscere l’una nell’altra la presenza di Dio e l’opera della sua misericordia.
Questo atteggiamento, questa capacità di vedere l’azione di Dio nell’altro è ciò che dispone al servizio cristiano: Maria non va ad Elisabetta per dimostrare che è brava, né per avere un potere su di lei ed Elisabetta non loda Maria per avere qualcosa in cambio. Quando andiamo all’altro con rassegnazione, con pessimismo, con sentimenti di rivalità, con ricatti affettivi o segrete mire di dominio, possiamo stare certi che non è lo Spirito a guidarci, ma il «nemico della nostra salvezza». In questi giorni di attesa, proviamo a spazzare via dalla nostra mente e dal nostro cuore i pensieri e i sentimenti che demoliscono noi stessi e gli altri e a lasciare spazio libero allo Spirito!  

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